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CdM istituisce lo stato di Ricostruzione post-calamità: si parte con i territori alluvionati

Il CdM ha approvato un Decreto legge e un Disegno di legge per la ricostruzione post-calamità che seguirà allo stato di emergenza, definendo le procedure ed i Fondi da destinare ad opere private e pubbliche

ricostruzione post-calamità
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Dopo l’entrata in vigore del DL sarà il Generale Francesco Paolo Figliuolo ad assumere il ruolo di Commissario straordinario alla ricostruzione di Emilia-Romagna, Toscana e Marche

(Rinnovabili.it) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri un disegno di legge e un decreto legge in materia di ricostruzione post-calamità. Entrambi i testi permetteranno di definire le procedure e le risorse necessarie per avviare gli interventi indispensabili nelle aree colpite da eventi estremi. In questo modo viene istituito ufficialmente uno stato successivo a quello di emergenza, che permetta di coordinare i lavori senza disperdere le risorse sia sugli edifici privati che sugli immobili pubblici. Si partirà con la ricostruzione dei territori colpiti dall’alluvione dello scorso maggio.

Decreto legge per la ricostruzione post alluvione in Emilia

Con il Decreto legge approvato ieri si fa un passo a vanti nella ricostruzione dei territori colpiti dall’alluvione del 1° maggio 2023. Il Dl disciplina il coordinamento delle procedure, istituisce in Fondo apposito e prevede la nomina di un Commissario straordinario che sarà affiancato da una struttura di supporto in stretto rapporto con il Capo del Dipartimento della Protezione civile e con il Capo del Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Dopo l’entrata in vigore del Dl, sarà il generale Francesco Paolo Figliuolo a rivestire questa carica, come preannunciato dal Governo in conferenza stampa.

Il Commissario avrà il compito di definire il programma delle risorse destinate alla ricostruzione e assicurare la corretta attuazione degli interventi più urgenti. L’attività di coordinamento sarà destinata agli immobili privati, economico produttivi, alle strutture con finalità turistico ricettive e gli immobili ad uso sportivo. Ed agli immobili pubblici, ai beni monumentali e alle infrastrutture danneggiate dall’alluvione di maggio.

Il decreto definisce anche le procedure per individuare le opere da ricostruire e le risorse da assegnare sia in ambito privato che pubblico.

Disegno di Legge quadro per la ricostruzione post-calamità

Con il Disegno di legge approvato ieri viene istituito ufficialmente lo “Stato di ricostruzione” successivo allo stato di emergenza. A deliberarlo sarà il CdM, previa intesa con i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome interessate, nel caso in cui non sia possibile il rientro al regime ordinario non essendo state ultimate le procedure di ricostruzione post-calamità e sia necessaria una revisione dell’assetto urbanistico danneggiato. Il piano potrà prevedere anche misure di delocalizzazione necessarie per la riduzione del rischio sismico e idrogeologico.

Anche in questo caso verrà nominato un Commissario Straordinario con poteri ad hoc, che elabora un piano generale pluriennale di interventi, partendo dalla stima dei danni e dal fabbisogno finanziario.

Per la gestione finanziaria, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, sono istituiti un Fondo per la ricostruzione e un Fondo per le spese di funzionamento dei Commissari straordinari. Ad un organo tecnico chiamato “Conferenza permanente”, il compito di esprime parere obbligatorio e vincolante sugli strumenti urbanistici attuativi adottati dai singoli Comuni.

In merito alla ricostruzione il testo definisce gli ambiti in:

  • interventi su centri storici e nuclei urbani e rurali, da pianificarsi da parte dei Comuni;
  • contributi per la ricostruzione e riparazione privata (su immobili e mobili), per i quali è definita la relativa procedura di concessione;
  • interventi per ricostruzione e riparazione di edifici pubblici (da definirsi con atti del Commissario), per i quali sono definiti i soggetti attuatori, i quali si avvalgono anche di una centrale unica di committenza.