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Ricessione crediti fiscali a partite Iva: Intesa Sanpaolo sigla il primo accordo da 200 mln

Ricessione crediti fiscali
Foto di annca da Pixabay

Il Dl Aiuti e semplificazioni hanno aperto alla possibilità di ricessione dei crediti fiscali a soggetti diversi dagli istituti finanziari

(Rinnovabili.it) – Sono passati tre mesi dall’approvazione dell’emendamento al Dl Aiuti che consentiva la ricessione dei crediti fiscali dei bonus edilizi ad una particolare categoria di privati con Partita Iva, eppure il mercato solo ieri è stato siglato ufficialmente il primo accordo. Le colpe sono molteplici, le frodi portate avanti grazie alle cessioni di determinati bonus, l’intervento dell’Agenzia delle Entrate che ha spaventato le banche parlando di responsabilità solidale, l’aumento dei costi energetici e dei materiali e, ultimo ma non meno importante, il susseguirsi di aggiornamenti ed aggiustamenti normativi.

Dopo i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrati arrivati lo scorso venerdì con la circolare 33/E, si è finalmente capito come determinare la responsabilità solidale tra cessionario e cedente nel caso di frodi.

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Fa ben sperare dunque l’accordo siglato da Intesa Sanpaolo con Autotorino per la ricessione dei crediti fiscali pari a 200 milioni di euro. Di fatto si tratta del primo accordo nazionale di questo tipo con lo scopo di riattivare la filiera delle costruzioni. I crediti riceduti sono derivati dal Superbonus e riguardano unicamente quelli acquistati dopo il 1° maggio 2022. Da quanto si apprende da Intesa Sanpaolo, l’obiettivo delle prossime settimane sarà quello di “riavviare progressivamente il mercato della cessione dei crediti”. Per farlo verranno coinvolte sempre più imprese correntiste con partita Iva ampliando la capacità fiscale della banca, di fatto ormai satura. La ricessione dei crediti fiscali edilizi dovrebbe finalmente riuscire a sbloccare migliaia di crediti “incastrati” nel meccanismo di cessione, permettendo ai cantieri di riaprire, alle imprese di concludere i lavori ed alle famiglie di tornare a vivere in case più efficienti.

Intesa ha acquistato i crediti sin dalla prima operatività dei bonus (agosto 2020) affidandosi alla piattaforma Deloitte per le verifiche e gestione.

Solo quest’anno i crediti acquistati hanno superato i 7 miliardi a fronte di richieste superiori ai 20 miliardi.

La circolare Abi tranquillizza le banche

I controlli approfonditi sui crediti acquistati hanno portato qualche volta a richieste insolite. Come nel caso del “video” dei lavori eseguiti richiesto appunto da Deloitte in merito al Superbonus per le unifamiliari. Tuttavia il dubbio di poter essere coinvolti in concorso di colpa qualora si scoprissero frodi a monte di crediti acquistati, ha da subito spaventato le banche. Dopo l’intervento dell’Agenzia delle Entrate anche Abi, Associazione bancaria italiana, ha diffuso ai suoi Associati una circolare in merito, sottolineando “la maggiore certezza giuridica delle cessioni dei crediti”.

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