Sono stati annunciati oggi i nove nomi delle città vincitrici del concorso “Reinventare la città”, bandito dal WWF in occasione di Earth Hour, l’Ora della Terra, l’evento internazionale che il 31 marzo chiamerà in causa cittadini, istituzioni e imprese, per “spegnere le luci ” ma accendere i riflettori sui cambiamenti climatici e sull’importanza di un futuro sostenibile. Il concorso si inserisce all’interno di “City Challenge”, la sfida internazionale rivolta alle città d’Italia, Canada, India, Svezia e Stati Uniti, per valorizzare e dare spazio ai numerosi esempi di “buone pratiche” che ogni giorno coinvolgono le nostre metropoli.
Per ispirarli nella ricerca, il WWF ha inviato ai Comuni italiani il Kit di sostenibilità urbana, un manuale contenente il decalogo delle buone azioni per reinventare la città. Come ricorda l’associazione, dal 2007 la maggior parte della popolazione vive nelle città, di cui l’80% in Europa, dove vengono consumate la maggior parte delle risorse con tassi d’inquinamento a dir poco elevati. L’idea di City Challenge si inserisce in questo contesto, nella speraza di attirare l’attenzione sul “problema” e sul potenziale delle città.
Dopo un’attenta analisi sono state dunque selezionate le nove città finaliste italiane che hanno dimostrato di saper intervenire sulla questione ambientale in modo innovativo, sotto il profilo di aria, acqua, cibo, mobilità, rifiuti, consumo del suolo, biodiversità, con un occhio di riguardo per il coinvolgimento attivo dei cittadini:
- TORINO – Selezionata grazie al progetto di bikesharing “TOBike” che mira ad attivare 390 stazioni per 3900 biciclette entro il 2020, con un risparmio di 308 tonnellate di CO2 all’anno. Già oggi il progetto conta 70 stazioni attive con 700 biciclette 12.000 abbonati e una media di circa 3.000 prelievi al giorno.
- FORLI’ CESENA – La campagna “Pannolini lavabili tutta un’altra scelta!”, un progetto che grazie alla distribuzione di 122 buoni acquisto a poco più di 70 famiglie, ha permesso di risparmiare in 2-3 anni più di 732.000 pannolini usa e getta, dimezzando le spese per le famiglie e riducendo a monte un utilizzo che rappresenta il 10% dei rifiuti indifferenziati annuali.
- MILANO – L’Area C, che ha imposto una tariffa di ingresso al centro cittadino e nel solo primo mese ha ridotto di un terzo i veicoli in ingresso all’area, con benefici sulla riduzione delle emissioni inquinanti e ricavi da investire sulla mobilità pubblica.
- FORNI DI SOPRA (UDINE) – Il progetto di autonomia energetica che ha avviato l’installazione di collettori solari e pannelli fotovoltaici su rifugi, scuola e piscina, di una rete di illuminazione pubblica a LED e di impianto di teleriscaldamento a biomassa forestale di provenienza locale.
- NAPOLI – Selezionata per l’intervento di incremento della raccolta differenziata che nel 2012 punta a coprire 500.000 abitanti, rispetto agli attuali 240.000.
- VENEZIA – La produzione di elettricità pulita dalle onde del mare, che verrà realizzata entro fine anno.
- VANZAGO – La casa dell’acqua a pannelli solari, il Comune che ha candidato all’iniziativa ben 14 buone pratiche integrate tra loro e intersettoriali, che nel 2011 ha erogato 730.000 litri di acqua risparmiando 500.000 bottiglie di plastica ed evitando la circolazione di 65 mezzi pesanti per il trasporto delle confezioni.
- ROCCHETTA VARA (LA SPEZIA) – Il recupero di filiera corta e antiche culture che ha incentivato un’attività agricola sostenibile tramite il recupero di terreni incolti e la produzione del pane di Rocchetta da grano di semi tramandati da generazioni dai produttori ormai rari.
- PONTE BUGGIANESE (PISTOIA) – L’iniziativa “Il padule che vorremmo” che ha coinvolto i cittadini in un processo partecipato sulla depurazione in Valdinievole e la riqualificazione del Padule di Fucecchio.
“In un momento in cui le politiche nazionali e internazionali stentano a indirizzare la riduzione delle emissioni e della nostra impronta sul pianeta, le buone pratiche dei comuni italiani, nate da idee e risorse attivate volontariamente dagli enti locali e grazie alla partecipazione dei cittadini, dimostrano che la sostenibilità è una rivoluzione possibile e già in corso. Immaginiamo quanto sarebbe più efficace se fosse supportata da specifiche strategie nazionali – ha detto Adriano Paolella, direttore generale del WWF Italia – Le buone pratiche avviate dai Comuni italiani sono soluzioni creative, realizzabili ed esportabili, in piccoli centri così come in grandi capoluoghi, e possono “ispirare” decine di altri Comuni, ma anche i decisori del nostro Paese, nell’avviare un nuovo modello culturale e nuove forme di economia e partecipazione sociale per il benessere nostro e del pianeta.”
Se si considerano solo i 135 progetti inviati dai 60 candidati italiani che hanno partecipato, solo in Italia sono stati investiti 1 mld e 380 milioni di euro, coinvolgendo più di 4 mln e 330 mila cittadini in una svolta green tutta da imitare.
Le nove elette avranno ora l’opportunità di confrontarsi con le altre città virtuose internazionali, per eleggere in occasione dell’Ora della Terra 2013, la “Capitale Earth Hour 2013”.