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Recepimento della direttiva UE: le proposte di Ascomac al Governo

Recepimento della direttiva UE: le proposte di Ascomac(Rinnovabili.it) – Acomac lancia un appello alle Istituzioni per introdurre nel testo di Legge di conversione del DL n. 63/2013 per il recepimento della Direttiva UE alcune modifiche per incentivare la riqualificazione e la sostenibilità del nostro Paese.

 

Il messaggio inviato da Ascomac a Governo e Parlamento riporta l’attenzione sul recepimento della Direttiva europea “Edifici a energia quasi zero” proponendo l’attuazione di alcune modifiche sostanziali nel testo del decreto per porre fine una volta per tutte, alle innumerevoli procedure d’infrazione avviate dalla Commissione nei confronti dell’Italia.

L’inserimento della proroga degli “ecobonus” nel Dl di recepimento della direttiva è una grande occasione di rilancio del territorio, rappresentando l’anello di congiunzione tra la Casa, il Piano Casa e il Piano per le Città/Territorio sostenibili”.  Passare da interventi verticali ad una “strategia orizzontale” che metta in rete edilizia, urbanistica, mobilità, turismo, beni culturali, è la soluzione proposta da Ascomac.

 

“Occorre lasciare – secondo Carlo Belvedere Segretario Generale di Ascomac – al cliente finale e al progettista libertà di scelta della migliore tecnologia ad alta efficienza da applicare al caso concreto, così come prevede la Direttiva 2010/31/UE, tutelando altresì la concorrenza ed il mercato. Per questo motivo l’aiuto all’investimento deve riguardare tutti i sistemi ad alta efficienza. E’ altrettanto importante evitare che, per mera convenienza economica, il cliente finale scelga la tecnologia in funzione dell’incentivo più vantaggioso per lui, ma pur sempre oneroso per la collettività”.

 

LE RICHIESTE DI ASCOMAC

 

Partendo da questi presupposti Ascomac ha richiesto l’inserimento nel testo della Legge di conversione del D.L. n. 63/2013 (all’art. 14, comma 1)  per il recepimento della Direttiva UE, anche le spese per l’installazione di unità di micro cogenerazione e piccola cogenerazione ad alto rendimento per la produzione di energia elettrica e termica ad integrazione di impianti esistenti di climatizzazione e/o produzione di acqua calda sanitaria.

 

“L’integrazione, poi, tra i due sistemi efficienti – produzione di energia termica ed elettrica da cogenerazione ad alto rendimento e consumo di energia da pompe di calore ad alta efficienza – conclude Belvedere – unitamente a quella derivante da tecnologia a fonti rinnovabili (ad es. fotovoltaico), consente di ottimizzare autoproduzione/consumo ”verde ed efficiente” e raggiungere concretamente gli obiettivi di efficienza energetica prefissi dal Legislatore”.

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