Segnali discordanti per la certificazione in Italia: in aumento gli ACE saliti a 1.375.023, 40.000 certificatori accreditati, ma scarsi controlli e più della metà delle Regioni senza una legge specifica.
Il rapporto presenta poi un quadro abbastanza allarmante in quanto alle figure professionali incaricate di redigere le certificazoni: nonostante risultino essere più di 40.000 i certificatori accreditati, a testimonianza della grande importanza attribuita all’argomento, solo otto Regioni (Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Trento e Valle d’Aosta) possiedono già un elenco completo dei professionisti abilitati, altre 5 (Abruzzo, Basilicata, Lazio, Umbria e Veneto) prevedono di costituirlo a breve, ma delle Regioni restanti nessuna sembra intenzionata a provvedere.
Dal 1° gennaio 2012 il Dlgs 28/2011 ha reso obbligatoria l’indicazione dell’indice di prestazione energetica contenuto negli annunci di compravendita immobiliare, questo richiesta ha provocato un’importante crescita delle richieste di certificazioni, spingendo molti proprietari e molti costruttori a rivolgersi direttamente a favore di edifici in classe A o comunque in grado di garantire prestazioni efficienti. Tenuto conto di ciò, l’indagine del CTI, sottolinea la fondamentale importanza di una regolamentazione nazionale, indispensabile anche per uniformare le innumerevoli metodologie di calcolo attualmente adottate a seconda della Regione ed per disincentivare i “falsi certificatori” che hanno di recente invaso il mercato, mettendo in serio pericolo un settore lavorativo, ma soprattutto la sicurezza delle strutture.