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Edifici più sicuri grazie alla nuova marcatura CE sulla radioattività dei materiali edili

L’estrazione dei minerali da costruzione rappresenta una delle industrie estrattive non combustibili più grandi d’Europa. Ma i prodotti da costruzioni possono emettere una radioattività naturale pericolosa per l’uomo. Il JRC della Commissione Europea ha sviluppato un nuovo metodo per determinare la radioattività dei materiali edili quali calcestruzzo, argilla e cemento

Radioattività dei materiali edili
credits JRC © EU 2024

Il metodo misura la concentrazione di radioattività naturale di radio-226, torio-232 e potassio-40 

(Rinnovabili.it) – Il settore dei materiali da costruzione rappresenta una delle più grandi industrie estrattive non combustibili d’Europa. Minerali quali argilla, aggregati, calcare, gesso, marmo, ma anche sabbia e ghiaia, contribuiscono in maniera sostanziale al settore delle costruzioni, tuttavia alcuni prodotti possono contenere minerali con elevati livelli di radioattività naturale che, nel tempo, possono rivelarsi pericolosi per la salute delle persone. 

Da tempo la Commissione Europea ha inserito tra le conformità obbligatorie per ottenere la marcatura CE, anche la misurazione del livello di radioattività dei materiali edili soggetti a questo problema. 

Finalmente, grazie ad una ricerca condotta dal Joint Research Centre JRC della Commissione Europea, sarà possibile stabilire con accuratezza i livelli limite da rispettare per ottenere la marcatura CE.

Misurare le concentrazioni di radio, torio e potassio

Il metodo di riferimento sviluppato dal JRC permetterà di uniformare i livelli di radioattività dei materiali edili, consentendo a progettisti e architetti di confrontare i diversi prodotti a disposizione anche in merito alla radioattività naturale contenuta.

Per convalidare e rendere il più accurato possibile il metodo di riferimento, gli scienziati hanno selezionato sei materiali provenienti da prodotti da costruzione: cemento, intonaco, calcestruzzo fresato, aggregati e blocchi di argilla espansa, in pezzi e in forma fresata.

Attraverso un’attività di screening che utilizza la spettrometria di raggi gamma a semiconduttore, il team ha determinato le concentrazioni di attività (espressa in Bq/kg) di radio-226, torio-232 e potassio-40

La misurazione della radioattività dei minerali estratti, servirà poi per determinare i livelli di radioattività dei materiali edili negli ambienti chiusi, limite che non può eccedere il livello di 1 mSv/anno

Il metodo armonizzato per il calcolo della dose di radiazioni, combinato con il metodo di riferimento per la concentrazione di attività, consente di selezionare e combinare i materiali (compresi quelli riciclati) in modo ottimale. Oltre all’attività naturale nei prodotti da costruzione, il calcolo della dose tiene conto della densità e dello spessore del materiale.

Il Comitato Europeo di Normalizzazione discuterà i risultati della validazione del gruppo JRC al fine di aggiornare la norma europea EN 17216, indispensabile per la commercializzazione all’interno del mercato europeo.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.