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Quarta cessione dei crediti libera: le conferme nel Dl Aiuti

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via Pixabay

Il testo del DL Aiuti è al momento all’esame dell’Aula

(Rinnovabili.it) – In queste ore il testo del Decreto Legge 50/2022 cd. “Aiuti” è all’esame dell’Aula, dalla quale poi passerà al Senato per l’ultimo via libera. Si può finalmente avere un’idea più chiara sul futuro del Superbonus e delle cessioni e sconto in fattura incagliate nel sistema che in questi giorni hanno tenuto col fiato sospeso migliaia di aziende. Come preannunciato l’unica novità è l’apertura della quarta cessione dei crediti ad un pubblico più ampio.

Disposizioni retroattive per la quarta cessione dei crediti

Le banche che hanno acquistato il credito potranno ora cederlo, in qualsiasi momento, a qualunque proprio correntista a patto che sia un soggetto diverso dai “consumatori o utenti” come definiti dall’articolo 3, comma 1, lettera a), del codice del consumo Dl 206/2005. Rientrano quindi nel meccanismo anche i titolari di partita IVA. Altro aspetto interessante è la retroattività che dovrebbe avere la norma.

Le disposizioni si applicano anche alle cessioni o agli sconti in fattura comunicati all’Agenzia delle entrate prima della data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, fermo restando il limite massimo delle cessioni”, si legge nell’articolo 14 comma 1bis.

Non è detto che la modifica lascerà tutti soddisfatti. E’ da tempo ormai che la filiera delle costruzioni chiede un incontro col Governo per trovare una strategia vincente. Il problema restano gli oltre 5 miliardi di euro incagliati nei cassetti fiscali che le imprese hanno acquistato come sconto in fattura o dalle cessioni, ma che ora non possono a loro volta cedere alle banche. Stiamo parlando di imprese che se fallissero, lascerebbero senza lavoro oltre 46.000 addetti.

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Confermata la proroga al 30 settembre per le unifamiliari

Resta la conferma al testo del DL Aiuti che ha esteso le spese agevolabili per il Superbonus 110% nelle unifamiliari fino al 31 dicembre 2022, a patto che entro il 30 settembre 2022, siano stati eseguiti almeno il 30% dei lavori. In caso contrario solo le spese sostenute entro il 30 giugno potranno essere detratte. Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella maxi circolare 23/E, ma con una correzione successiva dovuta a quello che il Fisco ha definito un “mero refuso”.

Il testo del Dl Aiuti dovrà ora passare al Senato entro la metà di luglio per poi essere definitivamente pubblicato in Gazzetta con la conversione in legge.

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