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Il Governo si sbilancia, confermata proroga unifamiliari per 110% e quarta cessione del credito

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La proroga alle unifamiliari farebbe slittare di qualche mese i termini

(Rinnovabili.it) – E’ arrivata la conferma preliminare del Governo alla possibilità di proroga per le unifamiliari sul vincolo del SAL al 30% e sull’istituzione di una quarta cessione del credito. L’annuncio è arrivato nella notte di venerdì al termine della discussione in Commissioni Lavori Pubblici e Ambiente in merito alla conversione del Decreto Bollette 17/2022.

Slitta il SAL al 30% che blocca il Superbonus per le unifamiliari

Sulla questione del Superbonus 110% abbiamo raggiunto un accordo con il Governo”, hanno dichiarato Martina Nardi (presidente Commissione Attività Produttive) e Alessia Rotta (Presidente Commissione Ambiente e Lavori pubblici) al termine della seduta.

Il Governo che introdurrà in un decreto subito dopo Pasqua, che dovrebbe presumibilmente arrivare in Cdm il 21 aprile, la possibilità di prorogare di qualche mese la data del 30 giugno 2022 per il raggiungimento della soglia del 30% di intervento realizzato per le case unifamiliari”.

Il tema della proroga del limite di giugno per il completamento di almeno il 30% dei lavori, legati agli interventi di Superbonus sulle unifamiliari era ormai un argomento scottante. Una prima apertura si era letta nelle parole del Sottosegretario del Mef, Federico Freni, lo scorso 31 marzo in seguito ad un’interrogazione in Commissione Finanze. La promessa era quella di mettere mano alla proroga per le unifamiliari dopo l’approvazione del DEF, inserendola nel “primo provvedimento utile”. E che a questo punto, molto probabilmente sarà la conversione in legge del DL Bollette.

L’estensione dei termini del SAL intermedio era ormai d’obbligo. Considerate le innumerevoli incertezze normative che hanno rallentato i cantieri, sommandosi al caro materiali ed al caro energia.

Quarta cessione del credito in vista

Non finisce qui. Anche il fatidico tema delle cessioni dei crediti acquisterà un passaggio in più. “Un altro risultato è che è consentita nuovamente una cessione del credito ulteriore rispetto ad oggi”, proseguono le deputate Pd, Rotta e Nardi.

Ma non è tutto oro quello che luccica. Perchè questa quarta cessione, acquisita unicamente dalle banche, prevederebbe che la banca stessa sia responsabile in solido dei crediti. Una soluzione ritenuta “una presa in giro per i cittadini e le imprese”, secondo il deputato M5S Riccardo Fraccaro. I quali continueranno “ad avere le stesse difficoltà in quanto, come è prevedibile, nessun istituto acquisterà del credito assumendosene la responsabilità”.

Questa soluzione va immediatamente modificata togliendo la responsabilità in solido per la quarta cessione”, conclude Fraccaro.

In tema cessione del credito è stato approvato anche un emendamento che permetterà di estendere la cedibilità dei crediti fiscali provenienti dai bonus edilizi. Con proroga al 15 ottobre dei termini per la comunicazione della cessione relativa ai lavori effettuati nel 2021.

Plafond esauriti

Ma il problema è ben più grande e complesso, come denunciato da Fondazione Inarcassa, preoccupata per i professionisti del settore.

Quasi tutti gli istituti bancari, però, hanno comunicato alla propria clientela di aver esaurito il plafond previsto per l’acquisto dei crediti d’imposta o di essere in procinto di farlo e di conseguenza hanno interrotto anche le operazioni in itinere”. Ha commentato il Presidente Fondazione Inarcassa Franco Filetta. Di conseguenza i professionisti si trovano ad avere crediti non cedibili, con l’impossibilità di pagare i fornitori.

Le soluzioni però ci sarebbero e le proposte arrivano da più fronti. Non ultimo il suggerimento del Direttore Generale dell’ABI, Dott. Giovanni Sabatini, che in audizione al Senato, ha proposto la frammentazione del credito ma con frazionabilità annuale.

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