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DL Alluvione in Gazzetta: ufficiale la proroga al Superbonus 110 villette

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Foto di David Mark da Pixabay

Si attende ora la legge di conversione del DL Alluvione 61/2023 pubblicato in GU il 1° giugno

(Rinnovabili.it) – Con la pubblicazione in Gazzetta, il DL Alluvione 61/2023 entra ufficialmente in vigore e tra le misure emergenziali, fissa anche una proroga al Superbonus 110 villette.

Il Decreto fa seguito agli eventi catastrofici verificatisi un mese fa in Emilia Romagna e che hanno coinvolto anche Toscana e Marche. La certezza normativa si avrà solo con la Legge di conversione, ma per il momento l’articolo 1, comma 10 definisce una proroga di tre mesi per i lavori di efficientamento con detrazione al 110 per cento, ma solo per le unifamiliari.

La proroga del Superbonus 110 solo per le unifamiliari

Per gli interventi effettuati su unita’ immobiliari ubicate nei territori indicati nell’allegato 1, la detrazione del 110 per cento di cui all’articolo 119, comma 8-bis, secondo periodo, del

decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, e’ estesa alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2023”. Così recita il testo del DL Alluvione n.61/2023. Ma vediamo nello specifico chi potrà utilizzare la proroga al superbonus 110 per cento.

Le villette unifamiliari o le unità funzionalmente indipendenti con accesso autonomo che entro il 30 settembre 2022 abbiano eseguito almeno il 30% dei lavori, potranno portare in detrazione tre mesi di spese in più, spostando la scadenza dal 30 settembre 2023 al 31 dicembre 2023.

Con le novità contenute nel DL Alluvione, il Superbonus raggiunge quota 24 aggiornamenti normativi che, in maniera più o meno importante, hanno modificato l’utilizzo della detrazione.

Quali Comuni rientrano nella Proroga

La proroga al Superbonus unifamiliari sarà valida per tutti i Comuni e territori contenuti nell’Allegato 1 del DL 61/2023. Rientrano nell’elenco alcuni comuni della provincia di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini, Pesaro Urbino e Firenze, con alcune limitazioni in base alla frazione.

Una volta superata l’emergenza dell’Emilia Romagna resterà però il dissesto idrogeologico troppo esteso nel nostro Paese. Pochi giorni fa il Consiglio Nazionale degli Ingegneri si era espresso in merito al problema, sottolineando l’esigenza di cambiare il modo stesso di progettare i nostri edifici, per diventare più resilienti alle sfide del cambiamento climatico.

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