Una possibile proroga del Superbonus 110 potrebbe essere destinata solo ai condomini che al 31 dicembre abbiano completato almeno il 60% dell’intervento
(Rinnovabili.it) – Dopo Ance anche Federcostruzioni torna a chiedere una Proroga per il Superbonus 110 e 90 per cento, per evitare migliaia di contenzioni e consentire ai cantieri, già a a buon punto con i lavori, di chiudere i cantieri senza fretta ne rischi. Il 31 dicembre 2023 infatti scadrà il Superbonus a disposizione delle unifamiliari, mentre scenderanno al 70% le aliquote per gli interventi unifamiliari.
A rischio migliaia di cantieri
“E’ assolutamente necessario individuare una rapida soluzione alle decine di migliaia di cantieri che, a causa del caos normativo e applicativo dell’agevolazione fiscale, non riusciranno a terminare i lavori in tempo utile”, sottolinea l’ing. Paola Marone, Presidente di Federcostruzioni. E’ proprio questo il nocciolo della questione: quei cantieri avviati e già a buon punto, ma che a causa delle molteplici modifiche normative in corso d’opera, della carenza di manodopera, dell’aumento dei prezzi di energia e materie prime, si sono trovati ad affrontare ritardi che ora, potrebbero costare molto caro.
Gli investimenti registrati e connessi al Superbonus hanno superato i 92 miliardi, tuttavia la paura del Governo di un ulteriore aggravamento sulle casse dello Stato, impedisce di mettere nero su bianco la tanto sperata proroga al Superbonus.
“Per recuperare i ritardi accumulati è assolutamente necessaria una proroga,” sottolinea l’ing. Marone, “che permetta una conclusione ordinata alla misura, evitando la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e l’insorgere di contenziosi.”
Come contenere il costo per lo Stato
Come sottolinea Federcostruzione, e come già ribadito in passato da Ance, limitare la proroga ai soli cantieri che dimostrino di essere a buon punto con i lavori, potrebbe “risolvere i problemi con un costo contenuto per lo Stato”. Tra le proposte più fattibili, c’è la proroga al Superbonus solo per i cantieri nei condomini che dimostrino di aver completato entro il 31 dicembre 2023 almeno il 60% dell’intervento complessivo.
Nonostante diversi emendamenti presentati nell’ambito delle tre misure legislative rilevanti per il bilancio 2024, quali i decreti proroghe ed Anticipi, per il momento il Governo si è detto pronto ad esaminare solo gli emendamenti ordinamentali che non “abbiano un impatto suo saldi pubblici”.