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La filiera impianti chiede la Proroga del 110 per unifamiliari, serve più tempo

In una nota congiunta la filiera impianti e termoidraulici chiedono al Governo una proroga del 110 per le unifamiliari, essenziale per completare la riqualificazione energetica del comparto.

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La proroga al 110 per unifamiliari darebbe qualche mese in più per completare il 30% dei lavori e accedere al Superbonus

(Rinnovabili.it) – Non c’è tempo da perdere, per quanto il Governo si sia espresso positivamente sull’argomento, la proroga del 110 per le unifamiliari va confermata.

A chiedere almeno sei mesi in più è la filiera degli impiantisti, seriamente preoccupata di non poter concludere i lavori qualora non ci fossero dei correttivi.

La nota è stata diramata a nome di tutti i presidenti della filiera termoidraulica, dalla fabbricazione e distribuzione alla progettazione fino alla costruzione e installazione di impianti (AiCARR, ANGAISA, Aqua Italia, Assistal, Assoclima, Assotermica, CNA Installazione Impianti).

Il termine fissato a giugno per completare almeno il 30% dei lavori che interessano gli edifici unifamiliari va prorogato”.

Il settore delle unifamiliari, motore trainante del Superbonus

Come sottolineato dalla nota, le villette rappresentano il segmento immobiliare maggiormente interessato dal Superbonus. A conferma basti guardare gli ultimi report ENEA ed il numero di operatori coinvolti tra imprese e tecnici negli interventi.

Inoltre non va dimenticato il ruolo essenziale che la proroga del 110 alle unifamiliari avrebbe sull’efficientamento del comparto.

La recente comunicazione della Commissione europea – REPowerEU – mette ancor più in luce la necessità di adottare misure straordinarie per affrontare questo delicato momento, accelerando il processo di decarbonizzazione in corso”, prosegue la nota congiunta.

Troppe incertezze per garantire le tempistiche

Seguendo questa direzione, gli incentivi alla riqualificazione energetica degli edifici sono un ottimo esempio di come si possano combinare gli obiettivi di crescita economica e riduzione dell’impatto ambientale.

Purtroppo però il grave peso del caro materiali, della mancanza di manodopera e della stabilizzazione sono di recente del quadro normativo, non hanno fatto altro che rallentare gli ingranaggi. Per questo motivo la data del 30 giugno, quale termine ultimo per il completamento di almeno il 30% dei lavori (SAL) per accedere al Superbonus, appare troppo vicina.

A ciò si aggiunge che l’incremento della domanda, trainata proprio dagli incentivi, sta creando difficoltà nel reperire professionisti, la maggior parte dei quali sono già gravati da carichi di lavoro importanti”.

La filiera conclude con una richiesta al Governo che anche in queste ultime settimane ha dimostrato sensibilità al tema.

In considerazione del protrarsi di uno scenario congiunturale particolarmente difficile come quello attuale, riteniamo fondamentale una proroga al 31 dicembre 2022 per il completamento del 30% dei lavori. Sappiamo che diverse forze politiche si sono già mosse per far approvare questa proroga in tempi brevi e, a questo proposito, ci auguriamo di poter trovare conferme il più presto possibile. Come abbiamo già avuto modo di dire più volte ci teniamo a sottolineare che la filiera si mette a completa disposizione delle Istituzioni non solo per quanto riguarda gli incentivi, ma per tutta la complessa partita della transizione energetica”.