Una proroga della CILAS Superbonus permetterebbe a condomini di fissare la detrazione al 110%
(Rinnovabili.it) – Un balletto in bilico tra Manovra finanziaria e Decreto Aiuti quater. E’ la danza della Proroga della CILAS del Superbonus, in equilibrio tra conferme e smentite. Dopo le dichiarazioni del Sottosegretario Fazzolari che non lasciavano spazio ai dubbi, eliminando dalla lista una possibile proroga per il superbonus 110%, ecco che spunta la cabina di regia dedicata invece a mettere mano a questa delicata e cruciale situazione.
E’ quello che emerge dalle dichiarazioni dei partcipanti al vertice di mercoledì scorso a Palazzo Chigi. Sembrerebbe che l’ipotesi più probabile sia la conferma dello slittamento al 31 dicembre 2022 per la presentazione della CILAS al comune da parte dei condomini, assicuradogli di mantenere l’aliquiota al 110% per il 2023, senza scendere al 90% dichiarato dal DL Aiuti quater.
Un’altra ipotesi papabile, confermata da Guido Quintino Liris, senatore di FDI e relatore del Decreto, è una proroga della CILAS Superbonus a 15 giorni dalla pubblicazione in GU dell’Aiuti quater. “Siccome c’è stata un’apertura sulle proroghe, va assolutamente deciso che il termine possa essere quello, che sta bene anche agli operatori, di 15 giorni dalla pubblicazione del Dl aiuti quater in Gazzetta ufficiale, che potrebbe essere il 27-28 dicembre. Un termine perentorio che dia anche la possibilita’ di integrare e completare le pratiche incomplete alla data del 25 novembre”.
In entrambi i casi è molto probabile venga comunque inserito il paletto della delibera assembleare entro il termine già previsto del 24 novembre. Ovvero nel caso in cui i lavori non siano stati decisi prima e approvati in assemblea di condominio entro questa data, il Superbonus si potrà fare, ma al 90%.
C’è poi una ulteriore precisazione confermata dal Sole24Ore. La richiesta di un comportamento impeccabile da parte degli amministratori deputati a presentare la pratica: in caso di dichiarazione falsa sulla data della delibera scatta il reato.
“La proroga e’ una cosa buona” prosegue Liris, “ma e’ l’1% del problema, perche’ il 99% e’ rappresentato dal dramma economico e sociale dei crediti incagliati, dal blocco della cessione dei crediti”.
Come sbloccare i crediti
Veniamo al secondo e forse più urgente problema che la Legge di Bilancio o il DL Aiuti quater dovranno risolvere assieme alla proroga della CILAS Superbonus: lo sblocco dei crediti fiscali.
“Su questo si sta lavorando, una soluzione va trovata, va obbligatoriamente trovata, non ci sono mezzi termini e la strada maestra rimane la compensazione attraverso l’F24, ma se non si supera l’ostacolo Eurostat bisogna lavorare la coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti”, dichiara ancora una volta Liris.
Il riferimento è all’interlocuzione avviata con Eurostat da parte del Ministero dell’Economia, nel tentativo di capire se la soluzione proposta da Abi e Ance sia percorribile. La proposta immagina di permettere alle Banche di utilizzare l’1% degli F24 presi in carico per i versamenti dei clienti in compensazione ai crediti edilizi.
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C’è anche una seconda finestra di vitale importanza per lo sblocco dei crediti. Cosa fare con i 3,6 miliardi di euro di crediti sequestrati? Le ipotesi andrebbero nella direzione di una norma che vada contro le recenti sentenze della Cassazione, che obbligava al sequestro preventivo dei crediti fiscali anche di coloro che sono in buona fede.
Se passasse il correttivo, i crediti acquistati dai cessionari si svincolerebbero dalla detrazione originaria. Chi acquista il credito dovrebbe comunque effettuari i controlli già in essere, ma se successivamente emergesse una truffa a monte, nel caso per esempio di lavori mai eseguiti, i crediti acqustati non perderebbero valore.
Il tempo stringe entro la prossima settimana dovranno essere approvati gli emendamenti al DL Aiuti quater e trovare una quadra sulla Manovra.