Rinnovabili • Incentivi per l’edilizia

Proposto il “Testo unico degli incentivi per l’edilizia” con bonus tra il 40% e il 100% 

Bonus ristrutturazione e bonus efficienza in base al reddito al posto di sisma ed ecobonus, Fondo crediti in Cassa Depositi Prestiti. Contratto di cessione dei risparmi energetici, sono alcuni dei contenuti del testo Unico degli incentivi per l’edilizia

Incentivi per l’edilizia
Foto di Ümit Yıldırım su Unsplash

Tra le proposte il trasferimento diretto da parte dello Stato, al posto di sconto in fattura e della cessione del credito

(Rinnovabili.it) – Il futuro degli incentivi per l’edilizia è tutto da scrivere e la partita si gioca proprio in questi mesi. Le pressioni da parte dell’Europa con l’imminente arrivo della Direttiva Case Green e la fine dell’epoca Superbonus 110% così come la conosciamo, ha imposto un ripensamento del sistema di detrazioni fiscali legati all’edilizia, una rimodulazione indispensabile per consentire anche ai meno abbienti, di poter mettere mano al proprio alloggio, riqualificandolo a livello energetico e sismico. 

Dopo la proposta di legge per un Superbonus in base al reddito, la proposta di ANCE per un Super ecobonus al 70 e al 100% e dopo l’Ecobonus sociale anticipato dal Ministro Fitto in merito alla revisione del PNRR, si aggiunge all’elenco delle possibilità per il futuro delle detrazioni fiscali in edilizia, anche la proposta di Fillea Cgil per un “Testo Unico degli incentivi”. 

“La nostra proposta di riforma degli incentivi – ha spiegato il segretario generale Alessandro Genovesi – vuole interloquire anche con quelle avanzate in queste settimane da diverse forze politiche (dalla Lega a Forza Italia, dai 5 stelle al Pd) e dalla stessa Ance, invitando ad un’inversione di rotta rispetto a quella presa dal Governo che, con il blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura “di fatto permette, oggi, solo a chi ha già risparmi e liquidità e redditi medio alti, di beneficiare degli incentivi rimasti sotto forma esclusiva di detrazioni” un sistema che “favorisce i ceti più ricchi, il Nord del Paese e non seleziona i beneficiari in termini di priorità né energetiche né sociali”. 

La proposta di Fillea Cgil per un Testo unico degli incentivi per l’edilizia

Bonus ristrutturazioni con detrazione tra il 40% e il 75% in base al miglioramento antisismico raggiunto e all’abbattimento delle barriere architettoniche, ma solo per la prima casa.

Bonus per l’efficienza energetica solo per l’abitazione principale e se in classe G, F, E con maggiorazione per interventi sismici (ex-sismabonus), con l’obbligo di arrivare alla classe D. Massimale prestabilito, trasferimento diretto da parte dello Stato e un apercentuale tra il 75% e il 100% in base al reddito del singolo o dei proprietari che esprimono la maggioranza dei “millesimi condominiali” se di miglior favore. 

  • 75% incentivo per l’edilizia in caso di redditi tra i 30 mila e i 100 mila euro sulla base dell’ISEE con possibilità di integrare parte del restante attraverso la cessione dei risparmi energetici; 
  • 85% per i redditi tra i 20 ed i 30 mila euro ISEE con possibilità di integrare tramite cessione dei risparmi energetici; 
  • 100% per i redditi sotto i 20 mila euro Isee, in questo caso con l’obbligo di cedere almeno il 50% dei risparmi energetici (questo al fine di mantenere compartecipazione e attenzione ai prezzi/concorrenza).

Contratto di cessione dei risparmi energetici come obbligo per tutti gli operatori energetici.

Fondo Crediti Efficienza presso Cassa Depositi e Prestiti, chiudendo “una volta per tutte”, il caso dei crediti incagliati. Per il futuro la proposta immagina il trasferimento diretto, mentre per quanto maturato ed in attesala proposta inserisce CDP quale tramite per l’acquisto dei crediti incagliati già maturati e comunque contabilizzati come debito pubblico. 

Semplificazioni amministrative e lotta all’illegalità nei cantieri, mantenendo l’asseverazione tecnica anche al fine di evitare “cantieri fantasma”. Inoltre prevede il testo Unico degli incentivi per l’edilizia, propone l’estensione dell’obbligatorietà dei CCNL edili e delle relative norme di tutela per la salute e sicurezza dei lavoratori. 

“La “riforma” degli incentivi Fillea potrebbe generare “oltre 1,2 punti di PIL aggiuntivi l’anno (12% in 10 anni) con la creazione di oltre 300mila posti di lavori diretti, 430mila con l’indotto, ogni anno” ha sottolineato Genovesi “ma servono risorse vere e serve che questa proposta diventi una priorità nella politica economica del Governo Meloni” e dai conti della Fillea “anche nelle ipotesi di previsione contabile più rigide le somme da mettere in bilancio sarebbero circa 20-25 miliardi l’anno.”