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Pronto il Report USA sui benefici economici della riqualificazione energetica

(Rinnovabili.it) – Quanto incidono davvero sull’efficienza e sui costi delle nostre case, le piccole attenzioni di manutenzione e sostituzione che semplicemente potremmo mettere in pratica senza stravolgere completamente l’edificio, come la sostituzione della caldaia, l’utilizzo di lampadine a basso consumo o l’installazione di infissi di alta qualità? Per coloro che da tempo seguono il dibattito sull’efficienza energetica e la sostenibilità, la risposta ovvia è assolutamente positiva, ma una grande percentuale dei proprietari di case, resta ancora scettica nei confronti di queste piccole trasformazioni, temendo che non siano di fatto sufficienti per poter incidere sul bilancio economico e quindi energetico, della propria famiglia. Per uscire da questa situazione di incertezza la Deutsche Bank Americas Foundation, la sezione filantropica della grande banca tedesca, e Living Cities, un’associazione no-profit di 22 fondazioni ed istituzioni finanziarie, hanno elaborato un report che mostrerà tramite dati concreti, l’impatto che questi semplice accorgimenti possono avere sulla riduzione delle spese.

Dalle pagine del New York Times Ben Hetch, presidente di Living Cities, ha dichiarato: “Abbiamo cercato l’ingresdiente segreto, questo studio sarà fondamentale per convincere i proprietari ed i finanziatori, dell’importanza della riqualificazione degli edifici”. Il Rapporto, che dovrebbe essere pubblicato a fine mese, ha esaminato 19.000 unità abitative a prezzi accessibili della città di New York, che sono state oggetto di riqualificazione energetica. Interessante il risultato: grazie a questi semplici interventi le spese annuali per l’energia elettrica, si sono ridotte del 19%.

Un esempio chiave degli edifici presi in esame dallo studio, è costituito da due condomini di Manhattan collocati sulla West 48th Street e corrispondenti complessivamente ad 88 appartamenti. Lo stile delle costruzioni è assolutamente classico, tipico di una buona parte del patrimonio abitativo newyorkese e corrispondente agli anni antecedenti alla seconda guerra mondiale; edifici dunque tutt’altro che contemporanei ed ancora lontani dal concetto di bioedilizia. La semplice sostituzione della vecchia caldaia e l’installazione di un sistema di controllo del riscaldamento, ha consentito agli inquilini di dimezzare il costo delle proprie bollette. “Non abbiamo utilizzato tecnologie “esotiche” come i pannelli solari o i tetti giardino – ha affermato Marc Zuluaga incaricato dei servizi energetici – abbiamo solamente sostituito alcuni dettagli, trasformando una delle peggiori tipologie edilizie della città, in un edifici con ottime prestazioni energetiche”.

Tra i dati pubblicati nello Studio, emerge anche una velata accusa all’attuale sistema di finanziamento degli interventi di riqualificazione, troppo spesso complice di conflitti d’interesse con le società immobiliari. Anche per questo motivo il report, vuol essere d’aiuto nel fornire dati certi e chiari, indispensabili per incentivare i finanziatori ad erogare prestiti a favore del miglioramento delle prestazioni energetiche in campo residenziale.

Per  ovviare al problema della mancanza di dati confermati, il report fornirà uno strumento per la valutazione energetica degli edifici, indispensabile ai finanziatori per confermare l’accurateza delle diagnosi. Per confrontare i dati raccolti con l’edificio in esame è stata elaborata una tabella, sulla base dei casi studio, classificando ciascuna tipologia edilizia in base a differenti categorie, quali ad esempio l’età dell’edificio, la tipologia dell’impianto di riscaldamento e le infrastrutture elettriche, con il risultato di un quadro chiaro e preciso della qualità energetica della costruzione indagata.

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