Il 18 ottobre sono partiti i lavori per la costruzione della Torre bruciata nel 2021 a causa di un incendio
Si chiama Torre Seta ed è il nuovo volto dell’ex Torre dei Moro di via Antonini a Milano, bruciata nell’agosto del 2021 a causa di un terribile incendio che ha costretto 80 famiglie a lasciare la propria abitazione.
Progettata dallo Studio Marco Piva, l’edificio sarà dotato di tutte le peculiarità necessarie per garantire la sicurezza dei residenti e ridurre l’impatto ambientale della costruzione.
Torre seta, la posa della prima pietra
Il nome “Torre Seta” nasce dal concept di progetto dello Studio Marco Piva ed evoca l’immagine di un nastro di seta, che da tessuto diventa architettonico, avvolgendo il corpo dell’edificio salvatosi dall’incendio. Per la Torre è stato creato anche un logo che simbolicamente traghetta l’edificio dal passato verso un nuovo futuro: SE, Sempre TA, Torre Antonini.
Il cantiere sarà probabilmente pronto entro 600 giorni, con fine lavori prevista entro giugno 2026, dando finalmente una speranza alle famiglie sfollate.
Oltre al rifacimento della facciata, delle balaustre e delle villette adiacenti, il progetto della nuova Torre Seta si estenderà anche alle aree verdi della corte interna, al fit-out degli appartamenti ed all’atrio gravemente danneggiati.
L’attenzione ai dettagli ed alla qualità della struttura per la ricostruzione della Torre dei Moro, vuole diventare punto di riferimento per Milano, soprattutto in termini di sicurezza antincendio e sostenibilità.
Sicurezza e sostenibilità prima di tutto
Come sottolineato dallo Studio Marco Piva, i punti deboli del precedente edificio sono stati eliminati e superati. Sia le soluzioni architettoniche che i materiali stessi puntano alla massima qualità garantendo classe di reazione al fuoco A2-s1,d0 in base alla norma EN 13501-1:2018 (materiali non combustibili), come il sistema di isolamento termico in lana di vetro Saint-Gobain a marchio Isover che aveva già limitato la propagazione dell’incendio.
L’impatto ambientale del progetto sarà limitato grazie all’impiego di nuovi materiali selezionati, come l’alluminio presso piegato verniciato a polvere per la facciata, completamente riciclabile, che garantirà quindi una maggiore sostenibilità nel lungo periodo.
Attraverso alcuni interventi dei professionisti incaricati alla ricostruzione sono state focalizzate le aeree di maggior importanza del progetto: rigenerazione facciata, sostenibilità e sicurezza.
“Ricostruire per rigenerare: per Torre Seta ho immaginato un linguaggio architettonico fluido, leggero, una torre osmotica con l’intorno urbano e nella quale i suoi inquilini si possono identificare, scoprendo un nuovo modo di vivere la propria abitazione, soprattutto all’esterno. Torre Seta è portatrice di un cambiamento basato su una diversa e più matura consapevolezza in merito a quanto la nostra azione progettuale può contribuire al raggiungimento di obbiettivi eticamente non più rimandabili”.
Ha affermato Marco Piva in occasione dell’apertura del cantiere, la cui cerimonia è stata un atto fortemente simbolico, con la firma, da parte delle istituzioni presenti del progettista e degli abitanti, di un prototipo dei pannelli di Ponzio SpA che andranno a rivestire la nuova facciata. Successivamente, questo pannello, troverà spazio nella nuova hall di ingresso, a memoria della celebrazione della rinascita.