Rinnovabili • The Line, Neom divora il 20% dell’acciaio mondiale Rinnovabili • The Line, Neom divora il 20% dell’acciaio mondiale

La mastodontica The Line di Neom divora un quinto dell’acciaio mondiale

Nel 2023 sono state prodotte circa 1.890 milioni di ton di acciaio, l'Europa ne ha utilizzate 127 milioni, The Line circa 378 milioni di ton

The Line, Neom divora il 20% dell’acciaio mondiale
AdobeStock Di shyshka

Ad affermarlo è la responsabile degli investimenti di Neom

Energeticamente autosufficiente, totalmente sostenibile, a zero emissioni e zero auto, destinato a preservare il 95% della biodiversità. Sono solo alcuni degli slogan con cui il gigante saudita Neom, definisce il suo progetto di punta “The Line”, la megalopoli lineare. 

Ma parallelamente alla Vision araba per il 2030 ci sono ben altri fattori da considerare nella costruzione della “città modello del futuro”, come è stata definita. 

Mettendo da parte per un attimo la totale noncuranza dei diritti umani dei suoi lavoratori (sempre che sia possibile nasconderlo), non possiamo ignorare il consumo mastodontico di materie prime che, un progetto di dimensioni simili, necessita.

The Line consuma da sola il 20% dell’acciaio mondiale

The Line si estenderà dal deserto arabo al mare, correndo lungo una direttrice lunga 170 km, alta 500 metri e larga 200 metri. La prima fase di costruzione si concluderà nel 2030 con il completamento di appena 2,4 km della Linea, eppure già così i consumi e le richieste di approvvigionamento di materiali del progetto stanno letteralmente divorando gli stock globali.
Secondo quanto dichiarato dalla responsabile degli investimenti di Neom, Manar Al Moneef, in occasione del Global Logistics Forum, il progetto da 500 miliardi di dollari The Line consuma da solo il 20% dell’acciaio mondiale. “Sarà uno dei principali motori del settore logistico globale nei prossimi anni”, ha commentato Al Moneef con grande orgoglio, “Neom sarà il cliente più grande nel prossimo decennio. Se si guarda alla nostra domanda in ambito logistico, è il 5 % del mercato logistico globale”.

Se guardiamo i numeri forniti dalla World Steel Association, nel 2023 sono stati prodotti 1.891 milioni di tonnellate di acciaio. Il 20% mangiato da Neom corrisponde a circa 378 milioni di tonnellate, cifre astronomiche se pensiamo che, dagli stessi dati emerge che l’Europa ne ha utilizzate circa 127 milioni di tonnellate.

Quasi certamente la notizia è trapelata per tranquillizzare i nervosi investitori del Fondo di investimento Pubblico dell’Arabia Saudita responsabile di tutti i progetti di Neom, preoccupati della lentezza con cui procede la costruzione del progetto e della pressione crescente dovuta ai lavori per l’Expo di Riad 2030 e della coppa del mondo di calcio del 2034. 

Neom apre la sua fabbrica di cemento 

Oltre all’acciaio c’è il calcestruzzo. Per sopperire all’enorme richiesta per The Linea e non solo, Neom ha perciò deciso di aprire un proprio cementificio da 190 milioni di dollari che sarà in grado di produrre fino a 20.000 metri cubi di cemento al giorno.

Secondo le dichiarazioni di Neom sarà cemento verde grazie all’utilizzo della tecnologia di cattura e utilizzo del carbonio (CCU) e all’adozione di soluzioni per il risparmio energetico. 

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.