L’Esposizione Universale di Osaka si svolgerà tra aprile e ottobre 2025
Com’era prevedibile, anche le case stampate in stampa 3D saranno in mostra all’Expo di Osaka 2025. Questa volta però l’interesse dei visitatori sarà indirizzato verso materiali biobased in grado di decomporsi completamente al termine della loro funzione di accoglienza all’Esposizione Universale del Giappone.
Il progetto si chiama “Foresting Architecture” e prevede la stampa in 3D di molteplici padiglioni temporanei per il relax dei visitatori di Expo Osaka 2025.
La particolarità dei Seeds Paper Pavilion ideati dalla Takenaka Corporation sarà quella di utilizzare come miscela di stampa una resina vegetale completamente biodegradabile.
I visitatori inoltre saranno decorare l’interno dei padiglioni con una speciale carta da parati composta al suo interno da molteplici semi, che durante l’evento, cresceranno e germoglieranno trasformando gli stessi padiglioni in elementi verdi.
L’architettura sostenibile che si decompone
L’idea della società giapponese Takenaka Corporation è quella di rivoluzionare il normale concetto di architettura stampata, portando all’estremo la sostenibilità e la riciclabilità.
Dato che una delle principali problematiche del settore delle costruzioni è proprio l’impatto ambientale della produzione dei materiali edilizi, l’utilizzo di elementi bio-based di origine biologica potrebbe migliorare notevolmente la situazione.
I padiglioni Takenaka Corporation per l’Expo Osaka 2025 al termine del loro ciclo di vita non dovranno essere smontati o riciclati artificialmente, dato che i materiali con cui saranno costruiti, attiveranno un naturale processo di “decomposizione”.
La ricchezza di semi presenti sulle pareti inoltre, porterà alla nascita di nuove piante per favorire la biodiversità.
La stampa 3D per l’edilizia
Tra le 10 innovazioni che cambieranno l’edilizia per come la conosciamo c’è anche la Stampa 3D.
Oltre a ridurre significativamente gli sprechi, grazie alla gestione computerizzata, questa tecnologie permette di realizzare gli edifici con materiali alternativi decisamente più sostenibili del classico calcestruzzo o acciaio.
Diverse sperimentazioni hanno inoltre permesso alle case stampate in 3D di recuperare la stessa terra di scavo, mettendo a disposizione una materia prima a chilometro zero, la cui produzione è di fatto priva di impatto ambientale.
Tra i più celebri progetti di case stampate in 3D con terra cruda occupa certamente i primi posti il progetto Tecla dell’architetto nostro connazionale Mario Cucinella.