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Profumo: efficienza degli edifici scolastici e smart cities

(Rinnovabili.it) – Conferma le linee programmatiche del suo dicastero, il Ministro Profumo, in audizione ieri davanti alla Commissione Cultura della Camera: efficienza energetica, sicurezza e smart cities. Il primo punto in programma si lega al problema dell’edilizia scolastica che nel nostro Paese occupa una superficie complessiva di 64 mln di mq di scuole, dove addirittura il 65% risulta costruito prima degli anni ’80 e di cui solo 1.500 edifici hanno subito un intervento di manutenzione significativa. Questi dati portano ad etichettare la maggior parte delle strutture scolastiche in classe energetica G, la classe più bassa per l’efficienza energetica, che evidenzia un problema drammatico dovuto all’inadeguatezza degli edifici.

“Il problema è il “contenitore scuola”, attraverso una ringenierizzazione delle strutture, sarebbe possibile ridurre la spesa complessiva da 12,5 mld di gestione attuale, per la classe G, a 3 mld annui relativi ad istituti in classe A” afferma il Ministro Profumo, sottolineando l’importanza del legame tra innovazione tecnologica ed energetica e le strutture scolastiche.

Come già affermato negli ultimi giorni del 2011, l’obiettivo sarebbe dunque quello di riuscire a risparmiare 9,5 mld di euro di risorse grazie al risparmio energetico ed alla riqualificazione edilizia delle strutture scolastiche più vecchie, assicurando di conseguenza la sicurezza di questi edifici, con particolare riferimento al Piano del Sud.

Durante l’audizione il Ministro Profumo, ha poi sottolineato l’importanza della trasformazione anche a scala urbana, adeguandosi al modello di “Smart Cities” europea: la risoluzione di problemi metropolitani mediante un approccio globale, coinvolgendo la rete dei collegamenti, le applicazioni tecnologiche, l’innovazione nel rapporto tra pubblico, privato ed amministrazioni e la riqualificazione del patrimonio edilizio.

Da un lato, quindi, “l’azione si ispira alla volontà di affrontare problemi di grande rilevanza sociale, quali la riduzione delle emissioni attraverso le tecnologie pulite, le infrastrutture intelligenti per la mobilità, la realizzazione di modelli urbani e di abitazione più sostenibili, una sanità più efficiente, un welfare equo e tecnologico per la società che invecchia e per le persone in condizioni di disagio”.

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