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Produrre calore con le alghe nello scarico

 

(Rinnovabili.it) – Se ogni volta che tiriamo lo sciacquone producessimo energia, potremmo dire addio a combustibili esterni e staccarci dalla rete energetica nazionale. I ricercatori della green society OriginOil, hanno iniziato un’interessante sperimentazione in questa direzione, elaborando un progetto pilota che mediante la coltivazione di speciali alghe all’interno dei servizi igienici, produce calore e purifica le acque reflue. La prima sperimentazione di questa particolare tecnologia avverrà a Parigi, presso il complesso del La Défense, dove la società americana, installerà all’interno del sistema di scarico questi Fotobioreattori (PBR) permettendo, secondo quanto affermato dai ricercatori, di coprire una consistente percentuale della richiesta energetica totale.

 

Il funzionamento del sistema è lineare: le acque reflue provenienti dagli edifici nutrono le alghe presenti nel serbatoio che hanno la naturale capacità di assorbire le sostanze nocive trasformando una parte del nutrimento in energia (calore) e purificando l’acqua che viene successivamente reimmessa nella rete. L’applicazione dell’impianto progettato dalla OriginOil nel contesto parigino, servirà a dimostrare la possibilità di applicare questo tipo di tecnologia anche a complessi misti di grande dimensione, aiutando le nazioni a raggiungere i rispettivi standard di efficienza energetica fissati al 2020.

 

Le potenzialità del sistema ad alghe hanno inoltre la capacità di assorbire le eventuali sostanze chimiche presenti nell’acqua assorbendo una parte della CO2 presente nell’aria, queste caratteristiche si rivelano essenziali nell’applicazione del sistema alle facciate degli edifici, una sperimentazione innovativa e sicuramente interessante.

 

“I Fotoreattori a schermo piatto, ci danno la possibilità di intervenire anche in verticale sulle facciate degli edifici – ha affermato Riggs Eckelberry, CEO OriginOil – se applicati ai grattacieli o comunque agli edifici alti, potremmo intervenire in maniera radicale sull’efficienza energetica delle strutture”.

Ovviamente il sistema a pannelli fotobiodepuranti è applicabile a qualsiasi superficie piana comprese le coperture: “Coprendo con 4000 mq di pannelli speciali la slp di 10.000 coperture piane, sarebbe possibile produrre 40 kWh al mq“, prosegue Eckelberry.


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