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Prevenzione sismica: 130 mld spesi per la ricostruzione dal 1968

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Bonus per la prevenzione sismica fanalino di coda con un rapporto di 7:1

(Rinnovabili.it) – Si è svolto a Palazzo Ferrejoli a Roma il convegno “La Sicurezza inizia dalla Conoscenza” parte integrante della 4°edizione della Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica, l’iniziativa, promossa da Fondazione Inarcassa, Consiglio Nazionale degli Ingegneri e Consiglio Nazionale degli Architetti PPC.

In Italia dal terremoto del Belice nel 1968 ad oggi, le vittime causate da eventi sismici sono circa 5.000. La spesa per la ricostruzione raggiunge i 130 miliardi di euro con un investimento annuo di circa 2,2 miliardi di euro.

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Sono questi i dati allarmanti che hanno spinto i protagonisti del mondo delle costruzioni a focalizzare l’attenzione sulla prevenzione sismica, istituendo una giornata dedicate per individuare soluzioni concrete.

L’obiettivo prioritario resta la sensibilizzazione di politici e cittadini per favorire un miglioramento delle condizioni del nostro patrimonio edilizio, ricco ma fragile.

Sismabonus fanalino di conda dei bonus edilizi

Attualmente sono oltre 12 milioni le abitazioni in Italia con un’alta esposizione al rischio sismico e per la loro messa in sicurezza la stima parla di 93 mld di euro, nettamente inferiore ai 130 mld spesi dallo Stato per la ricostruzione.

Uno dei problemi più rilevanti individuati dai partecipanti alla Giornata è lo scarso utilizzo degli strumenti di detrazione come il Sismabonus o il Super sismabonus 110%.

Rispetto al più gettonato Superbonus che a settembre 2021 registrava 19,3 mld di euro di investimento, i Bonus sismici si sono fermati a 1,8 mld di euro. Una proporzione di 1:7 in quanto a unità immobiliari interessate secondo l’Agenzia delle Entrate.

Purtroppo, i cittadini non hanno colto in pieno questa importantissima opportunità a causa della scarsa conoscenza del problema e della difficile percezione del rischio sismico per la propria abitazione. A questo si aggiunge la complessità e quindi lunghezza temporale della progettazione e degli interventi in campo sismico, contro tempi del Superbonus limitati e con norme instabili. C’è poi l’invasività degli interventi che spesso costringe ad abbandonare l’abitazione, con evidente contrarietà del residente”, ha affermato Franco Fietta, presidente Fondazione Inarcassa.

Le proposte per la prevenzione

Rendere strutturali i bonus edilizi all’interno di una strategia a lungo periodo, puntando su interventi integrati e non sporadici, è un obiettivo condiviso dagli attori impegnati nel settore.

Avviare la creazione di un’Agenda Urbana partecipata affinchè gli interventi di adeguamento sismico siano parte integrante di una strategia nazionale.

Il nostro impegno è volto ad incentivare la cultura della prevenzione sismica per informare i cittadini sui rischi e sulle soluzioni tecniche che è possibile utilizzare per rendere sicuro il patrimonio edilizio” aggiunge Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

Per velocizzare il processo, sono stati presentati una serie di emendamenti alla Legge di Bilancio che prevedano la possibilità di detrarre anche la verifica sismica dell’edificio ed il monitoraggio sismico tra le spese sostenute.

Uno strumento utile soprattutto in funzione del controllo sismico del territorio e degli edifici. Ambedue le proposte potrebbero aumentare di molto la conoscenza con un costo ragionevole”, sottolinea Armando Zambrano, Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri.

Il Fascicolo del fabbricato e assicurazione sisma

Da tempo ormai si parla di istituire il Fascicolo del Fabbricato, un documento che contenga al suo interno la storia tecnica di manutenzione, le autorizzazioni, il grado di classificazione sismica ed energetica. Un tema che si affianca al dibattito sulle assicurazioni dei fabbricati dal rischio sismico, “che potrebbe essere supportata con deducibilità fiscali o addirittura resa obbligatoria, con l’evidente vantaggio che con l’ampliamento significativo delle polizze i premi verrebbero ridotti. Il vantaggio per lo Stato sarebbe di estrema importanza, perché nella tragica eventualità di terremoti, i costi a carico della collettività verrebbero contenuti significativamente”, conclude il Presidente Zambrano.

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