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Presentate le strategie UE per rilanciare il settore edile

Sono state presentate oggi dalla Commissione Europea le strategie di rafforzamento del settore delle costruzioni per incentivare la costruzione di edifici NZEB e rilanciare la competitività internazionale e finanziaria del comparto.

(Rinnovabili.it) – Dopo le anticipazioni del mese passato in occasione del congresso annuale della Federazione dell’Industria Europea delle Costruzioni (FIEC) di Istanbul, oggi la Commissione Europea ha presentato ufficialmente una strategia di rafforzamento del settore delle costruzioni, uno dei comparti guida nella creazione di posti di lavoro indispensabili per incentivare la ripresa economica in un’ottica sostenibile. Nonostante i numerosi ed evidenti vantaggi che deriverebbero dall’adozione di un sistema costruttivo a basso consumo e ad alta efficienza, i green building sono ancora poco diffusi sul territorio europeo.

La strategia elaborata personalmente dal vicepresidente e Commissario europeo per l’Industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani, servirà a creare una serie di condizioni favorevoli per gli investimenti nell’ambito delle riqualificazioni e della manutenzione degli edifici e delle infrastrutture, in particolar modo rivolti all’efficientamento energetico di quest’ultime. Gli strumenti finanziari che verranno messi a disposizione permetteranno ad esempio, di incoraggiare il ricorso al pacchetto di prestiti della BEI (Banca Europea per gli Investimenti) del valore di 120 mld di euro messo a disposizione dal Patto per la crescita e l’occupazione di giugno; di incentivare la mobilità tra gli Stati qualificando la manodopera specializzata e promuovendo l’innovazione; di unificare il riconoscimento reciproco nella UE delle tecniche di costruzione sostenibili, fornendo nello stesso tempo un quadro preciso degli standard di riferimento delle buone pratiche di progettazione per garantire alle imprese edili la possibilità di lavorare in qualsiasi Stato Membro alle stesse condizioni e con la stessa qualità; ed infine le strategie fissate oggi permetteranno anche di rafforzare la posizione globale delle imprese di costruzione europee perché ottengano buone prestazioni e risultati sostenibili nei paesi terzi.

“Nell’attuale, grave, crisi economica e sociale, gli edifici a basso consumo di energia sono investimenti redditizi per la società e gli investitori privati. – Ha affermato lo stesso Tajani – Il settore delle costruzioni deve riuscire a scorgervi un’opportunità per innovare e attirare nuovi talenti. Le nuove tecnologie offrono grandi potenzialità, non solo per nuove abitazioni ma anche per ristrutturare milioni di edifici esistenti, migliorandone l’efficienza energetica e attuando gli obiettivi della strategia UE 2020. Non lasciamoci sfuggire questa opportunità. Il settore delle costruzioni può diventare un motore della crescita sostenibile.”

In un momento storico come quello attuale è più che mai importante la creazione di un unico sistema di riferimento europeo per risolvere alcuni dei principali problemi messi in evidenza dalla stessa UE:

  • in primo luogo la crisi economica e finanziaria che ha causato una diminuzione delle commesse nel campo della costruzione di edifici e di infrastrutture pari al 17% tra gennaio e aprile del 2012;
  • la disoccupazione generata dallo scoppio della bolla immobiliare che ha progressivamente ridotto l’attività del settore;
  • la contrazione dei mercati creditizi e la tendenza ai ritardi nei pagamenti comprime ulteriormente la solvibilità delle imprese di costruzione
  • la mancanza di una manodopera qualificata europea;
  • il raggiungimento degli obiettivi previsti per il 2020 e soprattutto la realizzazione dei tanto attesi edifici a consumo energetico quasi nullo (Nearly Zero Energy Buildings – NZEB), annunciato nell’ambito della rifusione della direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia;
  • l’incentivazione dell’utilizzo di fonti rinnovabile anche quale strumento di ristrutturazione edilizia, progredendo anche a livello di innovazione;
  • la possibilità di collocarsi sui mercati internazionali secondo regole uniforme sia a livello sociale che ambientale superando problemi come quelli generati dal confronto con operatori non UE, ad esempio come avviene in Cina, che beneficiano di aiuti di Stato che limitano la possibilità degli operatori UE di accedere a tali mercati.

Nel corso dei prossimi mesi sarà organizzata una conferenza ad alto livello rivolta a tutti gli Stati Membri ed ai rappresentanti del settore, per esaminare globalmente l’attuazione della strategia e formulare raccomandazioni su possibili correttivi o nuove iniziative. Parallelamente, gruppi tematici e d’altro tipo discuteranno vari approcci all’attuazione di iniziative specifiche e valuteranno i probabili effetti di iniziative già in atto a livello nazionale e settoriale su tali iniziative specifiche, individuando anche possibili sinergie.