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Poste pronta a riaprire la cessione del credito: cauto ottimismo anche da Cdp, Intesa Sanpaolo ed Enel X

Tutti ai blocchi di partenza in attesa della piattaforma Enel X e delle ultime garanzie per riaprire la cessione del credito di Poste, Cdp, Intesa ed altri intermediari

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Foto di Arek Socha da Pixabay

Tra i problemi da affrontare anche gli sconti sui crediti, acquistati al 50% del loro valore

(Rinnovabili.it) – Dopo l’annuncio di Unicredit, prima banca ad accettare nuovamente i crediti edilizi, anche Poste si dice pronta a riaprire la cessione del credito. Tra le dichiarazioni degli ultimi giorni si legge un cauto ottimismo proveniente anche da Cdp – Cassa Depositi e Prestiti e da alcuni istituti bancari.

Poste riapre alla cessione del credito 2023?

A parlare è Giuseppe Lasco, codirettore generale di Poste Italiane che dalle pagine del Sole24Ore afferma: “Siamo assolutamente pronti per ripartire, laddove ci sia una condivisione, anche con il Governo, perché anche alla luce delle ultime disposizioni del governo la nostra attività è diretta ai privati, alle famiglie”.

La riapertura dell’acquisto di crediti da parte di Poste è determinante in questo momento, essendo tra i pochi soggetti finanziari ad accettare anche cessioni di “taglio piccolo”. Il portale di Poste per il momento resta chiuso, ma le novità potrebbero arrivare a breve soprattutto dopo la pubblicazione in GU della Legge di conversione del famoso Decreto Blocca Cessioni.

Cassa Depositi e Prestiti è invece in attesa della “piattaforma ponte” proposta negli scorsi giorni dallo stesso Governo. “Per il momento non siamo direttamente coinvolti in nessuna iniziativa, ma se ce n’è una di sistema che può dare una mano alla ripresa del Paese siamo disponibili a valutarla con serenità e obiettività”, ha sottolineato Dario Scannapieco, Amministratore Delegato di Cdp. Il riferimento va al sistema proposto da Enel X e definito dal Ceo della società Francesco Venturini, come un “un veicolo finanziario che acquisti i crediti fiscali, certificati come certi, liquidi ed esigibili da un primo cessionario, ed esegua un ponte per cedere nuovamente tali crediti a terzi secondo il loro calendario di scadenze fiscali, affinché ne abbiano un vantaggio diretto ed immediato”. Si parla del mese di giugno quale possibile data di apertura della piattaforma, una volta individuati tutti i soggetti coinvolti, una soluzione che piace al Governo essendo di iniziativa privata e, duque, non andando ad incidere sul deficit dello Stato.

Se Poste è pronta riaprire alla cessione del credito 2023, Unicredit ha già anticipato i tempi dimostrandosi il primo intermediario finanziario a trasformare le promesse in fatti, ovviamente con le dovute considerazioni e limitazioni ai potenziali cedenti.

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Quali altre banche riaprono la cessione del credito

Anche Banco Bpm e Crèdit Agricole sembrerebbero in procinto di riaprire la cessione del credito. Mentre Intesa Sanpaolo ha sottoscritto con l’Università Luiss Guido Carli un accordo per la ricessione dei crediti fiscali legati ai Bonus Edilizi e al Superbonus per un valore fiscale pari a 60 milioni di euro.

Il business degli sconti sui crediti acquistati

Il dramma non sono solo i miliardi di crediti ancora incagliati nei cassetti fiscali delle imprese ed in attesa di un acquirente. Ma sono anche i crediti venduti, per disperazione, al ribasso. Mentre inizialmente i tassi offerti dalle banche erano molto convenienti per imprese e cittadini, che riuscivano a recuperare liquidità pari all’ammontare del credito, con l’esacerbarsi della situazione i tassi sono andati via via scendendo, fino ad arrivare a situazioni (al limite dell’usura) con crediti acquistati al 50% del loro valore.

E’ perciò estremamente urgente intervenire prima di portare al fallimento migliaia di imprese.