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Poste Italiane riapre alla cessione del credito, si ma solo alla prima

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La piattaforma di Poste Italiane ha riaperto il 7 marzo dopo lo stop di un mese dovuto alle incertezze normative

(Rinnovabili.it) – Come promesso la piattaforma di Poste Italiane ha riaperto i battenti per l’acquisto del credito maturato per i bonus edilizi, ma con alcune limitazioni non troppo sottili.

A partire dal 7 marzo potranno fare domanda alla piattaforma solo i soggetti che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri, ovvero solo la prima cessione. Niente da fare per i fornitori che hanno optato per lo sconto in fattura, lasciati fuori dalla piattaforma.

Poste Italiane, dunque, al momento non acquista nessun credito d’imposta che sia stato oggetto di precedente trasferimento1, inclusi i crediti d’imposta maturati a seguito di sconto in fattura”, si legge chiaramente sulla piattaforma dedicata.

Le modifiche hanno fatto seguito alle denunce da parte dell’Agenzia delle Entrate delle frodi perpetrate attraverso il sistema di cessione dei crediti maturati con i bonus edilizi.

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Dopo un iniziale blocco all’acquisto di nuovi credito a seguito dei molteplici interventi legislativi in materia, l’Ente ha riaperto i battenti adeguandosi però a nuove regole.

I documenti da presentare

Tra le nuove regole fissate da Poste Italiane la valutazione dell’acquisto del credito solo dopo l’invio della comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Inoltre si deve trattare di pratiche già verificate e conformi alle stesse presentate all’AdE. Il cedente dovrà inoltre esibire in documento che attesti il diritto di proprietà o di godimento dell’immobile, la capacità reddituale di colui che decide di cedere il credito ed ovviamente la copia dell’asseverazione dei lavori eseguiti.

Ridotto il corrispettivo ceduto

Così come stabilito dal nuovo decreto anti fordi, niente cessioni parziali, ovvero il credito potrà essere ceduto solo per l’importo complessivo o eventualmente, per le quote residue non ancora utilizzate in detrazione. L’importo massimo cedibile è pari a 150mila euro per ciascun soggetto.

Cambia anche l’importo liquidato per la cessione e recuperabile rispettivamente in 4, 5 o 10 anni:

Si leggono i primi rallentamenti del settore soprattutto ai lavori connessi al Superbonus, sarà necessario attendere la fine del mese per avere i primi riscontri anche da parte della rilevazione diretta dell’ENEA.

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