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C’è anche un riforma dei Bonus edilizi decennale tra gli obiettivi del PNIEC Italia 2023

PNIEC italia 2023
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Il tasso di riqualificazione profonda attuale è fermo allo 0,85%, ma per raggiungere i target 2030 dovrà salire almeno al 2%

(Rinnovabili.it) – All’interno delle 424 pagine del PNIEC Italia 2023, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima inviato nelle scorse ore alla Commissione europea, abbondano gli obiettivi dedicati all’efficienza energetica del patrimonio edilizio privato e pubblico.

All’interno dei target definiti dal MASE trova posto anche una potenziale riforma dei Bonus edilizi e delle relative detrazioni fiscali, una misura ritenuta indispensabile per riuscire a raggiungere il tasso di riqualificazione fissato a livello europeo entro il 2030 ed entro il 2050.

Si torna alla cessione con la riforma delle Detrazioni fiscali per l’edilizia

Parlando di Detrazioni fiscali per incentivare la riqualificazione degli edifici, il PNIEC Italia 2023 sottolinea la necessità di “rispondere agli sfidanti obietti per il settore residenziale al 2030 e al 2050 previsti dalle nuove direttive EED e EPBD (c.d. Case green)”. Si prevede per il futuro una riforma generale delle detrazioni, che affronti con un approccio integrato le riqualificazione dell’esistente superando “l’attuale frammentazione delle varie detrazioni ad oggi attive”.

Citando il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, la riforma dei Bonus edilizi, prevederà diverse aliquote in funzione delle performance raggiunte attraverso interventi con differenti livelli di priorità.

La riforma dei Bonus edilizi dovrà avere una durata almeno decennale e dovrà essere:

Il risparmio energetico conseguibile grazie alle misure incentivanti dovrà essere pari a circa 32,5 Mtep di energia finale in valore di accumulo entro al 2030.

PNIEC Italia 2023, quanti edifici privati da ristrutturare entro il 2050?

Gli edifici ad uso residenziale del nostro Paese risultano dalle stime ISTAt pari a 12,42 milioni con quasi 32 milioni di abitazioni. Oltre il 60% del parco edilizio ha più di 45 anni. Di questi edifici oltre il 25% registra consumi annuali da un minimo di 160 kWh/mq anno a oltre 220 kWh/mq.

Gli edifici non residenziali sono circa 1,5 milioni con consumi che superano anche i 550 kWh/mq anno nel caso dei supermercati.

E’ quindi necessario pianificare con accuratezza i prossimi passi per traguardare al meglio gli obiettivi del 2030 e, più a lungo termine, quelli del 2050.

Secondo i dati elaborati nel PNIEC 2023, il tasso di riqualificazione annuale complessivo, tenendo conto sia degli immobili residenziali che del terziario, si attesta su un valore del 2% nel 2030 e di 2,6% nel 2050. Percentuali ben al di sopra della soglia attuale, elaborata grazie al supporto di ENEA, ISPRA e RSE, che è pari ad un tasso di ristrutturazione profonda del solo 0,85%.
E’ bene fare una precisazione sul significato di riqualificazione profonda, come chiarisce anche il PNIEC Italia 2023. Al momento attuale gli incentivi fiscali (Ecobonus e Bonus Casa) permettono anche di effettuare interventi di efficientamento “minori”, come la semplice sostituzione degli infissi. Un immobile sottoposto a questo genere di intervento non può però essere considerato “ristrutturato”, di conseguenza, per armonizzare i risultati, è stato coniato questo tasso virtuale di ristrutturazione profonda ovvero “il tasso di riqualificazione che si avrebbe se tutti i risparmi ottenuti fossero derivanti da ristrutturazioni edificio-impianto”.

La tabella di marcia contenuta nel PNIEC scompone i traguardi da raggiungere da qui al 2050, scomponendoli tra obiettivi del residenziale e del terziario.

Sarà comunque necessario aggiornare gli obiettivi alla luce del pacchetto Fit for 55 di conseguenza, i risultati sopraindicati, sono da considerarsi come un traguardo minimo.

La riqualificazione energetica degli edifici pubblici

La Pubblica Amministrazione dovrà farsi portavoce della riqualificazione energetica edilizia puntando ad un rinnovamento del 3% annuo di edifici, con una riduzione dei consumi dell’1,9%.

Dal 2019 ad oggi si è però registrata un’inflessione negativa della superficie in mq programmata per la riqualificazione. Malgrado ciò nel periodo 2014-2021 si registra un tasso medio di riqualificazione del 2,7% della superficie del parco immobiliare della PA.

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