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Le 100 alternative alla plastica: nasce PlasticFree il database per architetti e designer

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credits: PlsticFree.com

Il database PlasticFree si propone di eliminare un trilione di rifiuti in plastica

(Rinnovabili.it) – Reinventare un mondo senza rifiuti mettendo insieme gli oltre 160 milioni di creativi del mondo. E’ questo l’obiettivo della piattaforma PlasticFree, un database di materiali alternativi alla plastica a disposizione di designer ed architetti per progettare in maniera sostenibile oggi, e non in futuro. Promotrice di di questa libreria unica nel suo genere è l’organizzazione ambientalista A Platic Planet supportata nella creazione pratica del database dal team di Made Thought.

100 alternative all plastica

Il portale raccoglie oltre 100 alternative alla plastica, offrendo informazioni sulle loro proprietà, sulla produzione, sul risparmio in termini di CO2 e sul loro costo di utilizzo.

Dall’isolamento termico a base di funghi, fino alle mattonelle ottenute con il riciclo dei rifiuti agricoli, PlasticFree raccoglie anche molteplici casi studio sparsi per il globo mostrando come il futuro sostenibile sia già in movimento oggi.

“Un sito Web in grado di ispirare un cambiamento positivo su misura per il pubblico più esigente” sottolineano da Made Thought. “Dopotutto, con così tanta innovazione attualmente guidata dalla sostenibilità, PlasticFree si pone come una piattaforma di ispirazione unica per l’industria creativa. Aiuta a tradurre argomenti che spesso possono essere nobili o molto aridi, rendendoli sia digeribili che desiderabili”.

Aiutare i progettisti ad eliminare un trilione di rifiuti in plastica

Chiaramente l’economia circolare è alla base di PlasticFree. Ma la piattaforma si propone di fare di più: colmare la carenza di competenze di designer e progettisti legate ai materiali alternativi.

PlasticFree.com è il risultato di oltre 2 anni di ricerca e sviluppo di un gruppo composto da 40 scienziati, leader aziendali e figure di spicco del settore. Tra di loro spicca anche il premio Sterling Prize David Chipperfield.

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Sottoscrivendo un abbonamento il portale offre informazioni dettagliate su ogni materiale analizzato nel dettaglio dal team di esperti. Il database è in continua espansione e per il momento focalizzato sui settori nei quali la plastica è maggiormente utilizzata, come il settore tessile, gli imballaggi, ma anche i sistemi costruttivi ed i materiali edili.

I materiali sono divisi in due sezioni, la prima è 100% plastic free, il che significa che ha superato i criteri della piattaforma e aderisce alla definizione UE di plastic free. La seconda raccoglie invece i materiali di transizione ovvero non completamente privi di plastica (come ad esempio alcune pelli vegetali e bioplastiche) destinati, secondo il sito, ad essere progressivamente abbandonati.

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