Giudizio negativo per antieconomicità, inefficienza e mancata tempistica, sul Piano straordianario per l'edilizia sociale e sul relativo Piano Casa.
(Rinnovabili.it) – Verdetto negativo della Corte dei Conti sul fronte Social Housing italiano. L’indagine dei magistrati contabili si riferisce al “Programma di edilizia residenziale pubblica e del successivo Piano nazionale di edilizia abitativa” avviato dal Governo Berlusconi nel 2008. Il rapporto ha evidenziato i notevoli ritardi nell’attuazione e l’anti-economicità del Piano, che non ha effettivamente rispettato gli obiettivi preposti: la realizzazione di alloggi convenzionati e “sociali” per le classi meno abbienti e l’attenuazione delle dinamiche abitative sfavorevoli per i comuni con meno di 10 mila abitanti. La Corte dei Conti ha comunque evidenziato, giustificando in parte il ritardo, il notevole dispendio di energie a favore delle “attività preliminari e propedeutiche rispetto alla sua concreta realizzazione in termini di acquisizione e disponibilità di alloggi”, riferendosi in primo luogo al prolungarsi del dibattito tra Stato e Regioni, in riferimento alle competenze e disposizioni normative che hanno disciplinato il Piano casa “venendo perciò a costituire dei passaggi obbligati per l’Amministrazione e quindi anche per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, più direttamente competente”.
La Coerte dei Conti ha dunque concluso: “Si è perciò ritenuto di non poter attribuire i ritardi di attuazione a significative negligenze gestionali dell’Amministrazione, ma, viste le carenze o la lentezza dei risultati, si è inteso esprimere un giudizio comunque non positivo sull’efficacia, efficienza ed economicità della spesa pubblica che è stata destinata al Programma straordinario ed al Piano casa”.