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One Triton Square, quando la ristrutturazione vince sulla nuova costruzione

One Triton Square – credits Arup

Le oltre 25mila componenti della facciata di One Triton Square sono state smontate, pulite, restaurate e rimontate

(Rinnovabili.it) – Arriva da Londra un esempio unico e raffinato di quanto possa influire nella riduzione delle emissioni globali di carbonio, la scelta di ristrutturare un vecchio edificio piuttosto che demolirlo. Stiamo parlando di One Triton Square una struttura completata nel 1998 dal team di Arup a Londra. Per adeguarsi alle nuove esigenze lavorative, gli occupanti dell’edificio, la British Land, aveva bisogno di aumentare lo spazio a disposizione. Interpellati sul progetto i professionisti di Arup hanno intravisto un’opportunità unica: puntare alla ristrutturazione per mantenere le sembianze del vecchio edificio, riducendo sprechi, risparmiando denaro e guadagnando in sostenibilità.

L’intervento ha permesso di aumentare la superficie calpestabile di quasi il 60%, guadagnando questo spazio extra nell’aggiunta di tre piani arretrati rispetto alla facciata su strada. Il materiale di rivestimento in pietra calcarea francese utilizzato in origine, è stato riproposto nelle parti aggiuntive della facciate, creando un senso di continuità che amalgama perfettamente nuovo e vecchio.

Ulteriore spazio è stato recuperato dalla riduzione del grande atrio centrale, considerato uno dei più grandi della città, passato da 36 mq a 18. Nel seminterrato le aree destinate agli impianti sono rimaste tali e quali, sostituendo semplicemente le componenti con elementi più efficienti e moderni.

Arretrando i nuovi piani rispetto al prospetto principale ha generato uno spazio aggiuntivo in copertura per nuove terrazze, giardini pensili e per l’installazione del fotovoltaico.

Guadagni marginali

Triton Square
One Triton Square © Simon-Kennedy Arup

Per avviare la ristrutturazione, il Team Triton, così ribattezzatosi e composto dai clienti di British Land, i tecnici di Arup e l’appaltatore Lendlease, è partito dal concetto di “guadagni marginali”.

Si tratta di applicare all’edificio tanti piccoli miglioramenti in molteplici aree ma che se sommati, danno vita a vantaggi complessivi di notevole portata.

Per avere un’idea delle qualità del progetto di One Triton Square basti pensare che l’intervento ha permesso di abbattere ben 40.000 tonnellate di Co2, di risparmiare fino al 43% sui costi rispetto ad una nuova costruzione, e di accelerare i tempi di realizzazione del 30%.

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Servendosi di questo approccio di “guadagni marginali” il team ha perfezionato ed ottimizzato dozzine di sistemi, componenti e strategie, per fornire un edificio altamente sostenibile.

Obiettivo low carbon grazie al riutilizzo della facciata

One Triton Square – credits Arup

La parte più interessante dell’intervento è sicuramente il recupero della facciata preesistente. Pur avendo vent’anni la struttura era perfettamente conservabile.

Oltre 25.000 componenti sono stati smontati, puliti e reinstallati, coprendo tutti i 3.000 mq della facciata. Questo processo da solo ha permesso di risparmiare oltre 19.000 tonnellate di carbonio e ha rappresentato una riduzione dei costi del 66%, rispetto all’installazione di una facciata ex novo.

Ciascun componente è stato poi portato ad una vicina fabbrica a poco meno di 30 miglia di distanza per essere trattato e ristrutturato, evitando ulteriori spostamenti inutili.

Rafforzare la struttura esistente

One Triton Square – credits Arup

Aumentare l’altezza dell’edificio comportava la ridefinizione del sistema portante. Anzichè aggiungere nuovi pilastri, che avrebbero sottratto spazio, il team di progetto ha optato per rafforzare quelli vecchi. Le 175 colonne esistenti hanno aumentato il proprio diametro passando da 270 mm a 800 mm grazie all’aggiunta di nuove armature o fibra di carbonio per le aree del seminterrato.

Pur mantenendo le caratteristiche dell’edificio di vent’anni fa, One Triton Square diventerà un luogo di lavoro moderno, salutare, inondato di luce naturale, con tetti verdi e terrazze panoramiche ed un ampio atrio centrale perfettamente connesso con le aree pubbliche esterne della città.

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