(Rinnovabili.it) – Nonostante siano sempre di più gli edifici di New York certificati secondo il rating LEED dell’US GBC, l’Energy Benchmarking Report imposto dall’amministrazione Bloomberg ha fatto emergere alcune discrepanze tra l’efficienza energetica dichiarata e le effettive potenzialità dell’edificio. A partire dal 2010 infatti ad un numero sempre maggiore di edifici è stato richiesto di dichiarare pubblicamente il proprio indice di prestazione energetica, nonchè il livello di emissioni di gas serra, raccogliendo tutte le informazioni all’interno dell’Energy Benchmarking Report.
Partendo dal documento messo a disposizione dell’Amministrazione, è dunque emerso che, nonostante sia stato certificato secondo il rating LEED Gold, il 7 World Trade Center è risultati non essere all’altezza delle sue prestazioni, avendo raggiunto solo 74 dei 75 punti minimi fissati dall’Environmental Protection Agency’s Energy Star program per l’efficienza energetica.
Gli sforzi compiuti in questa direzione dall’amministrazione Bloomberg sono stati di grande importanza per mettere in luce i problemi più evidenti in tema di efficienza energetica della metropoli ed i principali responsabili delle emissioni di biossido di carboni che, a differenza di altri centri urbani, non sono da imputare al traffico, bensì agli impianti di raffrescamento e raffreddamento degli edifici. Se le strutture contemporanee non sono risultate all’altezza delle aspettative, soprattutto nel caso delle certificazioni LEED, alcuni degli edifici storici più famosi di New York hanno saputo invece rispondere in maniera positiva, raggiungendo e superando i livelli minimi richiesti. E’ questo il caso dell’Empire State Building e del Chrysler Building con rispettivamente 80 ed 84 Energy Star raggiuntye principalmente grazie ai recenti efficientamenti delle prestazioni dell’involucro ed alla sostutizione degli impianti maggiormente energivori, con soluzioni più efficaci.
A partire dal 2012 anche agli edifici residenziali di grandi dimensioni sono stati inclusi all’interno del report, segnando un importante passo avanti in vista dell’obiettivo prefissato dalla metropoli della riduzione di un terzo delle emissioni entro il 2030. Dato che i grattacieli e le grandi strutture, che rappresentano solo il 2% dell’intero patrimonio edilizio della città, sono responsabili da sole del 45% degli sprechi energetici, è quindi fondamentale intervenire seguendo una linea comune. Purtroppo il mancato raggiungimento delle soglie di efficienza minime degli edifici certificati LEED, ha sollevato le critiche di alcuni rappresentanti e professionisti del settore da tempo convinti delle lacune del sistema GBC.