Un emendamento al Milleproroghe prevede di posticipare al 31 marzo il termine per la presentazione al Fisco delle opzioni alternative alla detrazione diretta dei bonus fiscali
Secondo l’Ance i crediti incagliati nei cassetti fiscali superano i 15 mld
(Rinnovabili.it) – Con l’ok da parte della Commissione al Milleproroghe è ormai praticamente certo lo slittamento del termine ultimo per la presentazione all’Agenzia delle Entrare delle comunicazioni alternative alla detrazione diretta dei bonus edilizi.
La proposta è contenuta in un emendamento a firma Fratelli d’Italia presentato per il disegno di legge di conversione del DL n.198, 29 dicembre 2022 meglio conosciuto come Milleproroghe.
Cosa cambierà con l’emendamento al Milleproroghe per i bonus edilizi
La domanda è una: l’emendamento scioglierà il nodo dei crediti incagliati arrivati secondo Ance alla soglia limite di ben 15 mld? La risposta purtroppo è negativa. La proposta servirà unicamente a prendere tempo. Al momento infatti il termine per presentare all’Agenzia delle Entrate la comunicazione delle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura, delle spese sostenute nel 2022 e delle rate residue degli anni precedenti per Superbonus e bonus edilizi, è fissata al 16 marzo 2023. L’emendamento propone di slittare questa data al 31 marzo 2023. Le modifiche al Milleproroghe riguarderanno anche le comunicazioni delle spese sostenute nel 2022 per interventi di riqualificazione energetica e di recupero del patrimonio edilizio effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali.
Leggi anche Decreto Aiuti Quater, fiducia alla legge di conversione: come cambiano cessione e Superbonus
Le soluzioni sblocca crediti
Per ora le soluzioni in campo per favorire lo sblocco delle cessioni hanno allungato i tempi per usufruire dei crediti portandoli da 4 anni a 10 anni, ed aumentato il numero di cessioni a disposizione degli istituti finanziari e banche arrivando a 3 possibili passaggi. Non avendo sortito l’effetto desiderato, anche gli Enti Locali si sono attivati per acquistare i crediti dalle banche, portandoli in compensazione degli oneri fiscali con lo Stato.