Il micelio si presta particolarmente bene alla realizzazione di biomateriali per la durevolezza, la capacità isolante e la resistenza al fuoco
(Rinnovabili.it) – La prossima era nella quale entrerà l’essere umano? Potrebbe essere il Simbiocene. I designer e architetti dello studio PLP Labs ne sono convinti, ecco perchè nel corso di quest’anno si sono concentrati sullo studio del micelio, trasformandolo in veri e propri mattoni di funghi.
Coniata per prima dal filosofo ambientale Glenn A. Albrecht, l’era Simbiocene vede uomo e natura insieme per collaborare alla realizzazione di un futuro più sostenibile. Un passo in più che segue l’Antropocene, ovvero l’Era dell’Uomo.
Da studio di architettura, PLP Labs, è passato a studio di Sumbiotectura provando ad abbandonare i classici materiali da costruzione quali acciaio, cemento e alluminio, così tanto utilizzati da essersi guadagnati la vetta della classifica tra i materiali più emissivi, con un’impronta di carbonio pari al 23% delle emissioni globali.
Case di micelio ignifughe, resistenti e biodegradabili
L’esperimento condotto da PLP Labs ha esplorato le potenzialità costruttive dei biocomposti di micelio, testandone le capacità costruttive e strutturali. A differenza di acciaio o cemento, i mattoni di funghi o micelio, sono rinnovabili e biodegradabili. Possono essere coltivati e raccolti con un impatto ambientale minimo. Inoltre risultano leggeri, ma resistenti al fuoco ed hanno ottime capacità isolanti.
Lo studio inoltre, ha permesso di combinare l’innovazione ingegneristica con le caratteristiche naturali dei funghi, inserendo i mattoni di micelio all’interno di gusci in legno stampati in 3D.
Mattoni di funghi coltivati in laboratorio
La prima installazione fatta di mattoni di funghi è stata presentata al Clerkenwell Design Week.
Nel sistema costruttivo elaborato trovano posto 84 differenti tipologie di blocchi, con forme differenti ma perfettamente incastrate tra loro, al pari dei mattoncini Lego. I blocchi sono stati letteralmente coltivati in laboratorio impiegando un tempo di circa tre mesi. Dopo aver stampato in 3D le casseforme di legno, il team ha inserito al suo interno un substrato di micelio precedentemente coltivato utilizzando scarti agricoli come paglia, trucioli di legno o segatura.
Il micelio colonizza il substrato creando un materiale denso e resistente che può essere modellato in forme diverse. Infine si blocca la crescita del biocomposto essiccandolo con calore intenso, un passaggio che rende inerte il materiale. Ma i mattoni di funghi sono solo l’inizio del percorso che il gruppo di PLP Labs ha deciso di intraprendere, nell’esplorare le potenzialità future per l’architettura e l’urbanistica.
Cos’è il micelio
Il micelio è una rete di minuscoli filamenti filiformi chiamati ife, che cresce sottoterra o all’interno di un substrato. Il micelio è considerato anche come la parte vegetativa del fungo, una vera e propria rete di comunicazione sotterranea che coordina la crescita in superficie.
Questa non è la prima volta che questo elemento viene utilizzato nel campo delle costruzioni e sono molte le sperimentazioni che impiegano il micelio per creare piastrelle, tessuti o composti adatti alla stampa 3D.
Per chi fosse di passaggio a Londra, i mattoni di micelio realizzati da PLP Labs, saranno in mostra il 17 giugno, dalle 10:00 alle 16:00 presso HOST (53 Barnsbury St, Londra N1 1TP).