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Dalla terra del cortile la scuola low cost per i ragazzi del Mali

Il processo di costruzione ha fornito una sorta di ambiente-laboratorio, permettendo agli abitanti dei villaggi locali di apprendere le tecniche di costruzione

Dalla terra del cortile la scuola low cost per i ragazzi del Mali(Rinnovabili.it) – Cosa succede se si mischiano insieme la progettazione sostenibile olandese con le materie prime meno preziose dell’Africa? Chiedetelo agli architetti Joop van Stigt e Jurriaan van Stigt, felici realizzatori di un interessante progetto di edilizia scolastica nel villaggio rurale di Balaguina, nella regione dei Dogon del Mali (Africa Occidentale).

Adattandosi alla scarsità di materie prime del luogo, i due progettisti hanno rimpiazzato la vecchia scuola – realizzata all’interno di un vecchio e ormai fatiscente hangar –  con una nuova costruzione decisamente più ecofriendly e in grado di integrarsi perfettamente con l’ambiente circostante. Il progetto ha mixato i moderni dettami dell’architettura passiva con le tecniche di costruzione tradizionali ricorrendo ad uno dei materiali più ampiamente disponibili nella zona: i blocchi di argilla.

Il processo di costruzione ha fornito una sorta di ambiente-laboratorio, permettendo agli abitanti dei villaggi locali di apprendere le tecniche di costruzione dei blocchi di argilla e degli edifici risultanti. Pareti, tetto e pavimenti sono stati pertanto realizzati  esclusivamente con mattoni di terra compressi idraulicamente, del peso di 8,5 chili ciascuno e in grado di resistere ad una pressione di 15 N/mm2.

 

L’unico altro elemento inserito nei blocchi è stato un 3-4% di cemento per impermeabilizzare la struttura, avendo escluso a priori l’impiego del legno dal momento che le latifoglie autoctone sono scarse nella zona. Poiché la temperatura del luogo raggiunge facilmente 40 gradi C e oltre, per i due architetti uno degli imperativi di progettazione è stato quello di creare un clima indoor confortevole. Ecco perché la scuola è stata disegnata e realizzata massimizzando il flusso d’aria e la ventilazione naturale grazie a dei doccioni inseriti nella parte superiore della struttura, al fine di mantenere più basse le temperature interne e favorire la luce naturale.

Il progetto ha realizzato con gli stessi principi anche le case degli insegnati adiacenti alla scuola per incoraggiare gli insegnanti a trasferirsi nella regione del Dogon.