Le facciate o i tetti verdi sono in grado di ridurre la temperatura interna in estate fino a 3°C
Possiamo dire che il Superbonus ha permesso ai più di imparare a conoscere cosa sia un “cappotto termico” per l’involucro edilizio. Ma forse non tutti sanno che esiste anche la possibilità di installare un “cappotto verde” ovvero realizzato grazie all’utilizzo di pareti e tetti verdi. Il verde pensile è in grado di migliorare le prestazioni energetiche degli immobili garantendo una riduzione della temperatura interna in estate fino a 3°C, abbattendo quasi il 50% del flusso termico tramite l’ombreggiamento e la traspirazione degli elementi vegetali.
Anche la Commissione Europea ha riconosciuto nei giardini pensili un valore aggiunto per ridurre i consumi energetici e migliorare la salute degli occupanti. In questo momento di implementazione il team di esperti del Dipartimento Unità Efficienza Energetica nell’ambito di “Italia in Classe A” di ENEA ha redatto una serie di Linee Guida destinate alla Pubblica Amministrazione, per aumentare l’impiego di pareti e tetti verdi negli edifici pubblici.
“Le linee guida forniscono un supporto pratico e normativo per l’implementazione di soluzioni di edilizia sostenibile, aiutando le amministrazioni locali e altri enti pubblici a comprendere i benefici e le tecniche di applicazione di tetti e pareti verdi, facilitando così la loro diffusione e integrazione nei contesti urbani” spiega Patrizia De Rossi, ricercatrice del Dipartimento Unità Efficienza Energetica. Il manuale infatti, oltre a mostrare le principali tipologie di tetti e pareti verdi presenti sul mercato, contiene anche una serie di casi pratici messi in atto dalle amministrazioni per implementare questi sistemi.
Vantaggi di un tetto verde
Dopo un interessante capitolo dedicato alla legislazione in materia di giardini pensili, le Linee Guida Tetti e Pareti verdi per gli edifici delle PA di ENEA entrano nel vivo del tema illustrando i molteplici vantaggi del sistema.
I Tetti verdi contribuiscono alla conservazione dell’energia per la climatizzazione, aiutano a depositare particolato mitigando l’inquinamento atmosferico, favoriscono il deflusso delle acque meteoriche e promuovono la biodiversità, oltre a favorire benefici estetici e sulla salute.
Il verde pensile fa bene anche al fotovoltaico. Installare un impianto solare su una superficie a verde, aumenta la produttività delle celle diminuendo la temperatura dell’ambiente in cui si trovano a lavorare.
Un altro vantaggio dei tetti verdi è il minore rischio di incendio grazie alla naturale umidità presente sulla superficie. Inoltre evitano il formarsi dell’Isola di calore urbana, nemico temibile che sarà protagonista nei prossimi anni a causa del surriscaldamento globale.
Tetti verdi estensivi, intensivi e Facciate verdi e Living wall
I green roof non sono tutti uguali. La norma UNI 11235:2015 fornisce delle valide istruzioni per la progettazione dei diversi impianti, delineando gli elementi che devono sempre essere presenti in una copertura verde:
- elemento portante,
- elemento di tenuta,
- elemento di protezione all’azione delle radici,
- elemento di protezione meccanica,
- elemento drenante,
- strato culturale,
- strato vegetazione.
A seconda dello spessore del substrato i tetti verdi si distinguono in estensivi ed intensivi, con caratteristiche e piante differenti. Essendo caratterizzati da un substrato ridotto, i tetti estensivi sono solitamente impiegati per aumentare il valore estetico e ridurre il guadagno solare; solitamente poco accessibili alle persone sono adatti alle coperture di edifici che non possono sopportare grandi carichi.
Al contrario i tetti verdi intensivi sono veri e propri giardini pensili destinati all’utilizzo umano. Adatti ad accogliere anche arbusti e vegetazione più importante, questa tipologia di green roof richiede una manutenzione specifica ed un impianto per l’irrigazione.
Passando dalla copertura alle pareti esterne, si parla invece di Facciate verdi e Living Wall. La differenza tra le due è essenzialmente strutturale: mentre le facciate verdi sono rivestite da rampicanti appoggiati alla parete, i living wall invece possono accogliere una varietà di piante diverse all’interno di un substrato in pannello assorbente o tramite vere e proprie strutture ad hoc per le piante.
All’interno delle Linee Guida di ENEA è inoltre possibile individuare con accuratezza la tipologia di pianta più adatta a ciascuno scopo.
Le buone pratiche italiane
Dopo un capitolo dedicato alla corretta manutenzione delle superfici verdi, indispensabili per mantenere in vita il cappotto verde, le Linee Guida di ENEA mettono a disposizione delle PA interessate un elenco di buone pratiche e politiche locali finalizzate alla promozione di tetti e pareti verdi. In questo capitolo sono analizzate due tipologie di politiche locali: l’inserimento di infrastrutture verdi per gli edifici in regolamenti locali; o le strategie pianificate da PA e attività informative tramite la pubblicazione di manuali.
“L’utilizzo di queste soluzioni come coperture di parti strutturali di un edificio rappresenta un sistema innovativo che consente di ridurre i consumi di energia per raffreddare gli edifici nei periodi caldi e per il riscaldamento in quelli freddi” conclude De Rossi.Infine, nella pubblicazione viene spiegata la metodologia della ricerca alla base di una prima indagine condotta da ENEA sullo stato dell’arte dell’installazione di tetti e pareti verdi a livello nazionale con la presentazione del questionario elaborato per la raccolta dei dati e dedicato ad associazioni di categoria, pubbliche amministrazioni e operatori, tuttora in corso sul sito del Dipartimento Unità Efficienza Energetica.