Con calcare, argilla calcinata e grafene la stampa 3D in edilizia aumenta le performance
Un team di ricercatori dell’Università della Virginia ha realizzato un importante passo avanti nel settore della stampa 3D in edilizia. Hanno realizzato un calcestruzzo innovativo e sostenibile grazie a una nuova miscela, composta da grafene, calcare e cemento di argilla calcinata. Il composto promette di aumentare resistenza e durabilità delle costruzioni, riducendo al contempo le emissioni di carbonio.
La finalità era creare un calcestruzzo stampabile, che rispondesse alle esigenze tecniche dell’edilizia e che fosse più eco-compatibile. Il calcestruzzo stampato in 3D ha buone possibilità di diventare il materiale costruttivo del futuro.
Tuttavia pur essendo una soluzione solitamente più economica e veloce da realizzare, non sempre offre le stesse proprietà fisiche e di resistenza della controparte “tradizionale”. L’aggiunta di grafene al cemento con argilla calcinata si è rivelata però un’opportunità per ottenere un materiale ad alte prestazioni con un’impronta di carbonio inferiore. L’introduzione non è una novità, perché altri esperimenti stanno tentando questa combinazione in modo da ottenere calcestruzzo più performante. Tuttavia, la miscela dell’Università della Virginia sembra avere una marcia in più.
I risultati dello studio sul calcestruzzo sostenibile
Condotto presso il Resilient and Advanced Infrastructure Laboratory dell’UVA, lo studio ha coinvolto dottorandi e ricercatori in collaborazione con il Virginia Transportation Research Council (VTRC). I test, realizzati anche con il supporto di esperti in ingegneria ambientale, hanno dimostrato che la nuova miscela riduce le emissioni di gas serra del 31% rispetto alle tradizionali miscele di calcestruzzo per stampa 3D.
L’analisi del ciclo di vita (LCA) ha rivelato che, oltre alle elevate prestazioni meccaniche, questo calcestruzzo contribuisce a un impatto ambientale ridotto, rispondendo all’urgenza di materiali più sostenibili in edilizia. Grazie alla partnership con VTRC, il team ha potuto testare il materiale in applicazioni legate alle infrastrutture di trasporto, mostrando il potenziale utilizzo in progetti reali.
Se adottata su larga scala, l’innovazione potrebbe ridefinire gli standard del settore, aprendo alla stampa 3D in edilizia come modo di produzione dei materiali da costruzione.