Nel nuovo quartiere “Tribeca” Net Zero emission in costruzione vicino a King’s Cross a Londra si sta sperimentando l’uso di mattoni in terra cruda realizzati recuperando gli scavi di cantiere.
Il nuovo complesso composto da 4 edifici punta a raggiungere le zero emissioni e la certificazione BREEAM EXcellent
Lungo le rive del Regent’s Canal a pochi passi dalla stazione di King’s Cross sta sorgendo il nuovo quartiere Tribeca di Londra, il più grande hub di scienze biologiche della metropoli con obiettivo Emissioni Zero. Ma il complesso da 1 milione di piedi quadrati (circa 93.000 mq) farà molto di più: per la prima volta tenterà di incorporare nella costruzione degli edifici del complesso, mattoni di terra cruda realizzati recuperando lo scavo del sito.
Il complesso Tribeca di Londra comprenderà 4 edifici e se la prima fase sperimentale dovesse andare bene, creerà un importante banco di prova a dimostrazione delle potenzialità di una bioarchitettura costruita con materiali a basso tenore di carbonio incorporato.
Mattoni in terra cruda con l’argilla recuperata dallo scavo
I 4 edifici che comporranno il quartiere net zero emission Tribeca di Londra sono: Apex, Reflector, Connector e Assembly.
Sarà Apex il primo ad essere costruito con il mattone in terra cruda puntando per altro alla certificazione BREEAM Excellent.
“Stiamo esplorando come possiamo passare dai materiali cementati o incollati insieme, quindi non riutilizzabili, a materiali che possono essere rielaborati e utilizzati all’infinito”, ha sottolineato Nikolay Shahpazov, architetto progettista del team di Bennetts Associates.
Il mattone in terra cruda verrà impiegato per costruire il muro di rivestimento del seminterrato al posto dei più classici blocchi in cemento e che raggiungerà un’altezza di 5,9 metri.
L’argilla necessaria per la fabbricazione dei mattoni proverrà dalla terra di scavo del cantiere, una caratteristica che renderà le emissioni derivate dalla produzione dei mattoni di terra pari ad un decimo rispetto alla fabbricazione dei blocchi in cemento. Secondo gli sviluppatori, è possibile riutilizzare fino al 60% della terra da scavo risparmiando sia sulla materia prima, ma anche sui costi di discarica.
Ovviamente, non essendo cotti, i mattoni in terra potranno essere impiegati solo per elementi portanti ma di piccole dimensioni, non offrendo la stessa resistenza dei mattoni cotti. Tuttavia sono in fase di sperimentazione, altre tecniche di produzione ad alta densità che assicurano una resistenza doppia.
Obiettivo: diventare un quartiere net zero emission
Il complesso di Tribeca Londra sarà completato entro il 2026 e punterà per tutte le costruzioni alla certificazione BREEAM Excellent. La struttura sarà prevalentemente alimentata da fonti energetiche rinnovabili abbinate ad un sistema di compensazione delle emissioni residue.
Oltre alla sperimentazione costruttiva con i mattoni in terra cruda, il quartiere sarà dotato di un sistema per il risparmio idrico e il monitoraggio delle perdite. La progettazione passiva favorirà la riduzione del fabbisogno energetico massimizzando anche l’uso della luce naturale grazie alle ampie finestre.
Mobilità leggera, raccolta differenziata e un sistema smart building completano il quadro dell’efficientamento energetico del complesso.