Rinnovabili • Involucri ecologici per la bioedilizia, come progettarli?

Involucri ecologici per la bioedilizia, come progettarli?

I ricercatori dell'Università Tecnica di Monaco vogliono trasformare l'involucro esterno degli edifici in un habitat per animali, piante e microrganismi. Per questo hanno sviluppato un plug-in che incorpora questi elementi nel processo di pianificazione

Integrazione dei bisogni animali e vegetali nella progettazione edilizia

Nei prossimi anni il processo di urbanizzazione è destinato a crescere in maniera esponenziale. Ma non per questo siamo costretti a veder scomparire natura e spazi verdi sotto colate di nuovo cemento. È possibile portare avanti uno sviluppo urbano in armonia con l’ambiente e la biodiversità ed è esattamente da questa convinzione che è nato il progetto ECOLOPES (ECOlogical building enveLOPES). Come rivela in parte il nome, l’iniziativa è focalizzata sulla realizzazione di involucri ecologici per l’edilizia attraverso un nuovo approccio progettuale alla rigenerazione urbana.

“In ECOLOPES  – si legge sul sito del progetto – proponiamo un cambiamento radicale per lo sviluppo della città. Invece di minimizzare l’impatto negativo dell’urbanizzazione sulla natura, puntiamo a un’urbanizzazione pianificata e progettata in modo tale che la natura, compresi gli esseri umani, possa co-evolversi all’interno della città. Immaginiamo un approccio ecosistemico integrato radicalmente nuovo all’architettura che si concentra equamente su esseri umani, piante, animali e organismi associati come il microbiota”. 

Il team dell’iniziativa comprende i ricercatori della Università Tecnica di Monaco, della Vienna University of Technology, dell’Università di Genova e del Technion – Israel Institute of Technology, oltre a due partner del settore. Ed è proprio Wolfgang Weisser, professore di ecologia terrestre presso l’ateneo di Monaco a raccontare gli ultimi risultati raggiunti. 

Come progettare involucri ecologici in grado di proteggere la natura

Weisser e il suo team sono oggi impegnati nello sviluppo di un modello ecologico da impiegare nelle soluzioni software architettoniche già in uso nella progettazione assistita di involucri edilizi e facciate. Questi programmi, infatti, aiutano architetti e progettisti a calcolare le perdite termiche e la necessità di sistemi di aria condizionata.

Il gruppo tedesco ha studiato una funzione in più per tali software. Un plugin che consenta di accedere ai dati su animali, piante e microrganismi che potrebbero chiamare queste le pareti edilizie “casa”. Ciò include informazioni su nascondigli, metodi di nidificazione e fonti di sostentamento, nonché sulla loro capacità di coesistere con altri organismi. Lo strumento – spiega l’università in una nota stampa –  si basa su una metodologia chiamata Animal-Aided Design, che mira a promuovere la protezione e l’integrazione degli animali selvatici nella progettazione e nello sviluppo urbano.

Vogliamo mettere a disposizione di architetti e urbanisti la conoscenza di biologi ed ecologi, in un modo che sia in linea con i loro metodi di lavoro”, afferma il professore.

Ovviamente per fornire questa conoscenza approfondita, i ricercatori devono alimentare il plugin con un gran numero di set di dati. Per questo motivo, il team ECOLOPES sta esaminando le pubblicazioni scientifiche sulle nicchie ecologiche e sulle preferenze alimentari, e collabora con altre istituzioni per creare i propri dati di ricerca. Grazie a questo enorme set di dati provenienti da diverse fonti, il software aiuterà a progettare involucri ecologici edilizi, spazi di vita multispecie per umani, piante, animali e microorganismi.

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