Il processo ideato dalla NTU Singapore prevede di iniettare un getto di vapore e CO2 nella miscela per il cemento stampato, migliorando lo stoccaggio di carbonio ed aumentando stampabilità, flessibilità e compressione
La Nanyang Technological University di Singapore (NTU Singapore) segna un altro importante passo avanti nella ricerca di soluzioni per decarbonizzare l’industria delle costruzioni. A fare la differenza è l’innovativo cemento stampato in 3D in grado di aumentare le sue proprietà di stoccaggio della CO2, migliorando allo stesso tempo anche le prestazioni fisiche.
Come ricorda anche l’istituto di ricerca di Singapore, il cemento e di conseguenza il calcestruzzo, sono responsabili delle emissioni di circa 1,6 miliardi di tonnellate di CO2 pari a quasi l’8% delle emissioni globali.
Il nuovo cemento stampato 3D permetterebbe di abbattere questo impatto, diminuendo il quantitativo di materiale impiegato, accorciando i tempi di consegna e riducendo le esigenze di manodopera specializzata.
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Innovazione nel metodo di stampa 3D
Il processo ideato dalla NTU Singapore prevede di iniettare vapore e CO2 nella miscela del cemento stampato. Durante il processo di stampa l’anidride carbonica reagisce con i componenti del cls formando un composto solido e stabile che rimane incapsulato all’interno della struttura.
A sua volta, il vapore migliora l’assorbimento della CO2, oltre ad aumentare le proprietà meccaniche del materiale. I testi in laboratorio hanno confermato le potenzialità di questo cemento stampato che supera in resistenza il calcestruzzo stampato in 3D convenzionale.
“Siamo in un momento critico in cui il mondo sta accelerando gli sforzi per raggiungere gli obiettivi sui cambiamenti climatici. Crediamo che la nostra tecnologia potrebbe contribuire a rendere il settore edile più sostenibile”, ha commentato il Professor Tan Ming Jen from NTU School of Mechanical and Aerospace Engineering (MAE), and NTU’s Singapore Centre for 3D Printing (SC3DP).
Raddoppia la resistenza e la flessibilità
La ricerca “Carbon capture and sequestration with in-situ CO2 and steam integrated 3D concrete printing”, pubblicata sulla rivista Carbon Capture Science & Technology, ha inoltre dimostrato che questo metodo aumenta le stampabilità del calcestruzzo del 50% rispetto alle soluzioni più tradizionali. Una percentuale che va letta come una maggiore efficienza sia nella facilità di utilizzo che nella realizzazione di forme complesse. La struttura del cemento stampato dalla NTU di Singapore si è rivelata più resistente del 36,8% alla compressione rispetto al tradizionale cls stampato, e maggiormente flessibile del 45,3%.