Gli ingegneri australiani hanno trovato un modo per riciclare i vecchi tessuti e rinforzare il calcestruzzo rendendolo meno soggetto alle fessurazioni
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Cos’hanno in comune i vecchi tessuti scartati ed il calcestruzzo? Apparentemente nulla, eppure un gruppo di ricercatori della RMIT University, unendo i due elementi, ha raggiunto un duplice traguardo. Sfruttando fibre di scarto di tappeti e tessuti, il team è riuscito a rinforzare il calcestruzzo migliorandone significativamente la durabilità e la resistenza alle crepe. Il tutto dando una seconda vita ad un prodotto di scarto che, alternativamente, sarebbe finito in discarica.
Calcestruzzo più resistente e meno rifiuti
La ricercatrice a capo del progetto, Chamila Gunasekara dell’RMIT University Australia, ha dimostrato la possibilità di aumentare del 40% la resistenza in tensione del calcestruzzo, riducendo la formazione di crepe precoci, pericolose per la struttura.
Partendo dall’impiego delle fibre di scarto dei tappeti, vale a dire nylon, polipropilene, politrimetilentereftalato e poliestere, gli scienziati hanno poi testato vari materiali tessili per arrivare a soddisfare tutti gli standard costruttivi richiesti dal codice delle costruzioni, in questo caso, australiano.
Allo stesso tempo, il riutilizzo dei tessuti, risponde ad una sfida ambientale estremamente impegnativa.
“L’Australia è il secondo consumatore di tessuti pro capite al mondo, dopo gli Stati Uniti. L’australiano medio acquista 27 kg di nuovi vestiti e tessuti ogni anno e ne getta 23 kg in discarica”, sottolinea la prof. Gunasekara. “Bruciare i rifiuti di moquette rilascia vari gas tossici, creando preoccupazioni ambientali”.
Lo studio della RMIY University ha invece dimostrato che, fino al 70% degli scarti tessili sarebbe idoneo alla conversione in fibre utilizzabili. Un’opportunità unica per la filiera.
L’importanza della collaborazione tra imprese e governo
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La collaborazione tra gli enti locali per il riciclo dei tessuti scartati, con alcune delle imprese locali occupate in questo campo, ha permesso di raggiungere risultati significativi, testando sul campo i prototipi.
Le fibre recuperate sono state inserite direttamente nella miscela di cemento, sottoponendo i campioni ottenuti a differenti prove di resistenza, compressione e durabilità per individuare le caratteristiche di ciascuna “ricetta” e le potenzialità per rinforzare il calcestruzzo.
I risultati dello studio “Enhancement of concrete performance and sustainability through incorporation of diverse waste carpet fibres“, sono stati pubblicati sulla rivista Construction and Building Materials.