Eventi climatici estremi, inondazioni, uragani, terremoti, ma anche l’intervento umano e le guerre, sono fattori che costringono gli abitanti di un determinato luogo a trasformare il proprio stile di vita per la sopravvivenza. Quasi sempre questo implica anche cambiare radicalmente il luogo in cui si vive, abbandonando la propria confortevole abitazione per rifugi temporanei non altrettanto gradevoli.
I tentativi di migliorare i classici container si sono moltiplicati negli ultimi anni. Essential Homes progettate da Holcim e Norman Foster o le “case di Carta” costruite da Shigeru Ban mostrano un modo alternativo di vivere l’alloggio temporaneo. Seguendo lo stesso principio due team di ricercatori hanno presentato alla Dubai Design Week i propri rispettivi prototipi, immaginando in un caso rifugi temporanei fatti di micelio e alloggi costruiti riciclando i rifiuti edili.
Dai container agli alloggi temporanei di micelio
Il progetto ReRoot sviluppato da Dima Al Srouri, Dalia Hamati, Andy Cartier e Rosa Hämäläinen porta i funghi nei rifugi di emergenza. Il micelio è l’apparato vegetativo dei funghi, può essere facilmente coltivato insieme a del materiale organico per adattarsi a stampi di forme differenti. Ciò che si ottiene è un elemento molto simile ad un mattone, resistente e con ottime prestazioni termiche. A differenza dei container che in inverno diventano vere trappole di freddo, utilizzando il micelio per costruire alloggi temporanei d’emergenza, si potrebbero ottenere alloggi confortevoli ed eco friendly, oltre che economicamente accessibili.
Fondendo l’architettura vernacolare con biomateriali innovativi, ReRoot ha dato alle comunità la possibilità di costruire le proprie case utilizzando micelio e scarti di palma locali, modellati per assomigliare alla pietra tradizionale. Questo design ha co-creato nuovi materiali con la natura, unendo l’artigianato locale alla sostenibilità ambientale.
Cemento ecologico dai rifiuti da costruzione
La Dubai Design Week ha mostrato un’altra possibilità per costruire alloggi temporanei eco friendly. Questa volta il materiale di partenza non sono i funghi, ma i rifiuti. In particolare i rifiuti edili prodotti sia durante la fase di cantiere che a seguito di una demolizione.
Il prototipo mostrato a Dubai si chiama Stoot ed è nato dalla collaborazione tra lo studio Oxara con l’architetto Abdalla Almulla.
L’esperimento ha permesso di trasformare i rifiuti da costruzione in un eco cemento alternativo con il potenziale per ridurre le emissioni di CO2 del comparto edile del 90% rispetto ad un tradizionale processo di fabbricazione.
STOOT mette in evidenza come l’edilizia sostenibile possa essere al tempo stesso innovativa ed esteticamente stimolante. Secondo i suoi creatori, questa tecnologia costruttiva che abbandona i grattacieli a favore di edifici di dimensioni più contenute, ha il potenziale per abbattere fino a 1,2 miliardi di tonnellate l’anno di CO2, permettendo di riciclare circa un miliardo di tonnellate di rifiuti edili a livello mondiale.