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Come misurare la “prontezza” di un edificio intelligente: 4 progetti UE tracciano la rotta

L’intelligenza di un edificio si riferisce alla capacità di percepire e rispondere attivamente ed in maniera efficiente al mutare delle condizioni. Ma essere smart non basta, serve prontezza e resilienza. Ecco lo strumento europeo che valuta gli immobili in base alla loro “Readiness”

Edificio intelligente
creato con IA

A coordinare il percorso verso uno standard univoco di misurazione è il programma UE LIFE CET Clean Energy Transition

Oltre l’85% degli edifici presenti sul territorio europeo sarà ancora in uso nel 2050. Il problema è che, di questo patrimonio, il 75% è estremamente inefficiente dal punto di vista energetico. Per adattarsi al cambiamento climatico però non sarà sufficiente un semplice miglioramento delle prestazioni, ogni immobile dovrà diventare un “edificio intelligente” dotato della prontezza necessaria per adattarsi alle condizioni che cambiano. 

Ma come misurare questa prontezza, confrontandola a livello europeo?

Grazie allo Smart Readiness Indicator (SRI), uno strumento messo a punto dall’UE per valutare gli edifici intelligenti e la loro resilienza ai cambiamenti climatici. 

Cos’è lo Smart Readiness Indicator

L'”intelligenza” di un edificio si riferisce alla sua capacità di percepire, interpretare, comunicare e rispondere attivamente in modo efficiente alle mutevoli condizioni in relazione al funzionamento dei sistemi tecnici dell’edilizia, all’ambiente esterno (comprese le reti energetiche) e alle richieste dell’edificio occupanti.

Lo Smart Readiness Indicator permette di valutare la prontezza dell’edificio intelligente considerato in base alla capacità di svolgere 3 funzionalità chiave:

  • ottimizzare l’efficienza energetica e le prestazioni complessive in uso
  • adattare il loro funzionamento alle esigenze dell’occupante
  • adattarsi ai segnali provenienti dalla rete (ad esempio flessibilità energetica)

Per mettere a sistema i diversi progetti avviati a livello europeo per la sperimentazione dell’SRI, il progetto LIFE CET Clean Energy Transition ha finalmente riunito in un unico cluster i successi raggiunti, con l’obiettivo di passare all’attuazione politica comunitaria.

Valutare un edificio intelligente in base a nove aree 

La valutazione degli smart buildings secondo lo Smart Readiness Indicator avviene sulla base di nove aree di giudizio: riscaldamento, raffreddamento, acqua calda sanitaria, ventilazione, illuminazione, involucro dinamico dell’edificio, elettricità, ricarica di veicoli elettrici, monitoraggio e controllo.

Le prestazioni dell’edificio in ciascuna di queste aree è quindi valutata in base all’efficienza energetica, alla manutenzione e alla previsione dei guasti, al comfort, alla comodità, alla salute, al benessere e all’accessibilità, alle informazioni agli occupanti, alla flessibilità e allo stoccaggio dell’energia

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Quattro progetti in uno

Sono quattro i progetti convogliati nel programma LIFE CET che fino ad oggi, hanno aiutato i Paesi a pianificare l’implementazione nazionale dell’SRI, fornendo preziose informazioni, dati e una tabella di marcia per la standardizzazione e gli strumenti di calcolo, aumentando consapevolezza: EasySRI , Smart Square , SRI2MARKET e SRI-ENACT.

Ogni progetto ha approfondito un aspetto differente dell’indice di “prontezza” degli edifici. Dalle indicazioni per l’integrazione normativa di questo strumento nelle politiche nazionali, alla standardizzazione delle misure smart adottabili per ciascun edificio intelligente, fino alla definizione di un rating di riferimento per ottenere una certificazione ad hoc dedicata sul livello di SRI dell’immobile.

I prossimi mesi saranno cruciali per arrivare finalmente alla definizione di un quadro giuridico dell’SRI applicabile a livello europeo.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.