Grazie al nuovo sistema SEREINE bastano poco più di 12 ore per valutare con precisione le prestazioni termiche di un involucro edilizio, ottenendo una certificazione energetica estremamente accurat
Il metodo sviluppato in confronto ai sistemi di certificazione tradizionale ha mostrato un consumo energetico annuo inferiore del 25%
Nell’ambito della filiera edilizia l’attenzione degli ultimi mesi è sicuramente stata catalizzata dall’imminente arrivo della Direttiva Case Green che ha spinto gli Stati Membri europei a domandarsi quale sia il reale stato di conservazione e le reali prestazioni energetiche del patrimonio immobiliare nazionale. Ma se gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 sono uguali per tutti, non possiamo dire altrettanto per i sistemi di certificazione energetica (APE o EPC) estremamente diversi tra Paese e Paese, ed ancora poco accurato.
Per ovviare a questi problemi non di poco conto, sono stati avviati diversi progetti finanziati dall’Ue tra i quali il progetto EPC Recast. Sostenuto a livello economico da Horizon 2020, questo programma si avvale di molteplici collaborazioni internazionali con altrettanti progetti pilota tra i quali anche il Politecnico di Milano in rappresentanza dell’Italia.
Qualche giorno fa il programma, ha annunciato di essere riuscito a sviluppare un sistema di certificazione in grado di misurare con precisione le prestazioni termiche dell’involucro, in un lasso di tempo incredibilmente breve.
Certificazione energetica in 12- 72 ore
Il metodo messo a punto da EPC Recast si chiama Protocollo Sereine ed è in grado di valutare con precisione le prestazioni termiche dell’involucro edilizio. Partendo da tre progetti pilota su territorio francese, il principio di SEREINE applica un apporto termico controllato all’interno dell’edificio misurandone la risposta termica. In sole 12-72 ore il metodo è in grado di caratterizzare accuratamente la qualità dell’involucro e le relative prestazioni.
Come funziona il Protocollo Sereine
L’edificio testato viene monitorato utilizzando un kit dedicato composto da riscaldatori elettrici, sensori di temperatura interna ed esterna e una stazione meteorologica. I dati raccolti vengono poi inseriti in un processo con metodo inverso per la stima dei parametri e il calcolo del coefficiente di scambio termico Htr, ovvero il livello effettivo di isolamento dell’involucro. EPC Recast ha messo a confronto le rilevazioni condotte da un tecnico incaricato di redigere l’APE, con i risultati prodotti da Sereine.
Mentre le rilevazioni manuali stimavano un coefficiente Htr a 55 W/K, che ha portato al conteggio di un consumo energetico annuo di 166 kWh/m2/anno, il nuovo protocollo ha dimostrato invece un coefficiente Htr 30 W/K, abbassando di conseguenza il consumo energetico annuo a 126 kWh/m2/anno.
Come sottolinea il gruppo di progetto, il sistema EPC RECAST ha dimostrato il divario prestazionale tra la perdita di calore misurata e quella prevista, riducendo il consumo energetico calcolato del 25%.