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Come realizzare una facciata in muschio grazie al Cemento bioricettivo 

In sole 12 settimane una grigia facciata potrebbe essere trasformata in una parete in verde pensile autosufficiente che non richiede irrigazione ne manutenzione. Il segreto è in un cemento bioricettivo combinato con un biogel, nutrimento del muschio

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credits: Respyre

Cosa si ottiene unendo un cemento bioricettivo prodotto con materiali riciclati ed un gel biocompatibile altamente nutriente per il muschio?

Il risultato è una facciata a verde pensile autosufficiente e isolante, capace di assorbire CO2 e NOx, che migliora l’estetica delle città rendendole più resistenti al cambiamento climatico. 

Un’incredibile varietà di ripercussioni positive che gravano sulle spalle di un elemento vivente come il muschio, tanto piccolo quanto potente. Eppure gli ingegneri di Respyre, spin-off del TU Delft, ci hanno creduto al punto da trasformare la sperimentazione del cemento bioricettivo in una soluzione di verde pensile di facile applicazione adatta sia alle nuove costruzioni che alle ristrutturazioni.

Cos’è il cemento bioricettivo

Alla base del progetto sviluppato da Respyra c’è un cemento bioricettivo. Si tratta di un prodotto realizzato a partire dal recupero di materiali da demolizione ed inerti, trasformato nella superficie ideale per la crescita del muschio. La porosità di questo cemento circolare lo rende adatto all’applicazione su qualsiasi superficie senza particolari accorgimenti o sostituzioni. 

All’interno delle facciate di muschio prodotte dalla start up c’è una componente di calcestruzzo riciclato pari all’85%. Un traguardo non indifferente da tenere ben presente anche in un contesto come quello italiano dove, proprio oggi 26 settembre, entra in vigore il Decreto Inerti End of Waste che trasforma quelli che prima erano considerati “rifiuti” da demolizione in una risorsa. 

Facciata verde pensile con muschio: come realizzarla?

A questo punto in molti si staranno chiedendo come funziona questo processo messo a punto da Respyre che trasforma una grigia facciata in una parete verde in muschio sempreverde. 

Come già detto alla base c’è uno strato di cemento bioricettivo poroso sul quale viene spruzzato un gel biologico che diventerà il nutrimento principale per il muschio. 

A questo punto si inserisce un sistema di irrigazione temporaneo necessario solo nelle prime 12 settimane di crescita

Il muschio cresce nutrendosi del biogel ed ancorandosi alla parete con i suoi rizoidi, ovvero minuscoli filamenti con i quali si aggrappa alla facciata senza però danneggiarla come farebbero le radici delle piante. 

Trascorso il tempo iniziale di crescita (12 settimane) la facciata in muschio è pronta per assorbire Co2 e migliorare la qualità dell’aria, oltre ad aumentare il livello di isolamento degli ambienti indoor. 

Perchè realizzare una facciata in muschio

Il muschio è una specie molto resistente in grado di resistere a condizioni estreme anche di elevata siccità con una manutenzione minima. Collocato sulle superfici verticali, il muschio si trasforma in una spugna sia per l’inquinamento che per gli eventi meteorici. 

Inoltre una facciata in muschio cambia colore al cambiare della stagione, offrendo un effetto estetico difficilmente replicabile. 

Il cemento bioricettivo agisce come uno strato protettivo tra il muschio e la struttura portante, impedendo che il verde danneggi in alcun modo le superfici. La parete non gela in inverno e non muore d’estate e richiede una manutenzione minima.

Al momento purtroppo le pareti in verde pensile con cemento bioricettivo sono commercializzate solo nei Paesi Bassi ed in Belgio, dove il governo offre anche incentivi per l’installazione di questo genere di soluzioni green. 

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