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Cappotto termico degradato: come intervenire al meglio sulla coibentazione

Cappotto termico
credits: depositphotos

Installare un sistema a Cappotto Termico è il principale intervento individuato per migliore le prestazioni dell’involucro

Negli ultimi anni si è registrato un boom senza precedenti nell’installazione di soluzioni con cappotto termico per migliorare le prestazioni termiche dell’involucro edilizio finanziabili anche grazie ai bonus edilizi. Guardando in prospettiva, la direttiva Case Green chiederà agli Stati Membri di proseguire nell’azione di riqualificazione del patrimonio immobiliare, coinvolgendo anche le soluzioni per la coibentazione interna ed esterna. 

È perciò prevedibile che, nei prossimi anni, si presenterà sempre più il tema della corretta manutenzione di questi sistemi, sia per quanto riguarda le situazioni ordinarie, per le quali sono già predisposti protocolli di intervento, sia per le situazioni di particolare criticità. 

Per anticipare queste esigenze, ANIT in collaborazione con MAPEI, ha realizzato un manuale che descrive i principali fenomeni di degrado possibili su un sistema a cappotto e i relativi interventi.

Cos’è un Sistema a Cappotto termico

L’isolamento a cappotto, altrimenti denominato ETICS (External Thermal Insulation Composite System), è un sistema per l’isolamento termico degli edifici dall’esterno. E’ composto da una serie di elementi con diverse funzioni, ma la cui corretta installazione è fondamentale per la buona riuscita del progetto.

Le prime fasi da tenere ben presente per far durare a lungo il cappotto sono:

Gli elementi che compongono un cappotto termico sono:

La normativa di riferimento

Credits Manuale ANIT

Esistono alcune norme di riferimento che è fondamentale conoscere quando si approccia la progettazione o il risanamento di un sistema a cappotto. ANIT fornisce un veloce riassunto molto utile allo scopo. Le norme di riferimento sono:

Patologie e degrado dei cappotti termici

Entriamo dunque nel dettaglio di quelli che sono i problemi più comuni che un sistema a Cappotto Termico può manifestare, dovute a cause diverse come l’utilizzo di materiali di scarsa qualità, esposizione agli agenti atmosferici, errata progettazione, difetti realizzativi, manutenzione carente o assente, ecc.  

Di seguito presentiamo un elenco delle principali patologie esposte nel Manuale con la relativa soluzione esposta in maniera schematica. Si rimanda al Manuale ANIT per l’approfondimento sulla metodologia da utilizzare per ogni singolo caso.

DECOLORAZIONE

Il cambio di colore del pigmento esterno si verifica solitamente a causa di una scarsa qualità dei  materiali. Il fenomeno è più marcato con colorazioni scure, è da preferire le tonalità chiare con alta riflessione della luce solare.

Soluzioni: Idrolavaggio +  Fissativo consolidante +  Pittura elastomerica igienizzante  

EFFLORESCENZE O CHIAZZE

Le chiazze biancastre sulla superficie del rivestimento generate da sali o da carbonati affioranti dai materiali cementizi in seguito a infiltrazioni d’acqua e/o all’applicazione della finitura su un rasante non ancora stagionato. 

Soluzioni: Pulizia a secco + Fissativo consolidante + Pittura elastomerica igienizzante 

SFARINAMENTO/SPOLVERAMENTO

In questa forma di degrado la superficie del cappotto termico risulta deteriorata, inconsistente, tende a sbriciolarsi e rilascia colore. Le cause sono da ricercarsi nell’alterazione del legante per applicazioni in condizioni ambientali non idonee (troppo caldo, troppo freddo, in presenza di pioggia…) o per lavorazioni improprie (scarsa quantità di prodotto applicato, messa in opera con eccessivo utilizzo d’acqua…) o per utilizzo di materiali di scarsa qualità. 

Soluzioni: Idrolavaggio + Fissativo consolidante  + Pittura igienizzante 

LUMACATURE

Si tratta di rigature bianche traslucide causate da pioggia sul rivestimento  che non ha ultimato il processo di filmazione (indurimento per evaporazione dei solventi di una determinata vernice). In questi casi l’acqua piovana discioglie alcune sostanze presenti nel rivestimento e li veicola in superficie.  Il problema è solo di natura estetica. Può risolversi con  piogge successive o eseguendo semplici lavaggi con acqua pulita. Attenzione: come sottolinea il Manuale ANIT non si commetta l’errore di sovra pitturare senza avere preventivamente lavato con cura, altrimenti il problema si ripresenterà tal quale. 

Soluzioni proposte: Igenizzazione + Idrolavaggio + Fissativo igienizzante  + Pittura igienizzante 

EFFETTO MATERASSO DEI PANNELLI

La norma UNI/TR 11715:2018 definisce “effetto materasso” il comportamento di un pannello isolante non stabile dimensionalmente alle variazioni termiche quando è libero di deformarsi, cioè per esempio quando non è incollato o è incollato in modo scorretto.  

Un danno inizialmente solo estetico, ma che può dar esito a patologie dannose. Altre cause possono essere: adesivi di scarsa qualità, cedimenti dei supporti non adeguatamente preparati, rasature armate di spessori insufficienti, posizionamento delle reti  troppo internamente ecc.

Soluzioni proposte per effetto materasso causato dal cedimento del supporto sottostante (intonaco, rivestimento, pittura): rimozione totale del vecchio sistema + Idrolavaggio + Fissativo consolidante  + realizzazione del nuovo sistema. 

Soluzioni proposte per effetto materasso causato da adesivo di qualità non adeguata o applicato in modo insufficiente o non corretto: : Rimozione parti non coese + Idrolavaggio + Adesivo poliuretanico + Fissativo consolidante  + Tassellatura su cappotto esistente + Rasatura armata elastica + Rivestimento plastico di finitura elastomerico igienizzante

Soluzioni proposte per rasatura armata di spessore insufficiente o rete mal posizionata: Rimozione parti non coese  + Idrolavaggio + Fissativo consolidante  + Rasatura armata cementizia alleggerita  + Fondo igienizzante  + Rivestimento plastico di finitura traspirante igienizzante

CAVILLATURE E MICRO-CAVILLATURE

 Sono quelle piccole fessure che compaiono in superficie e rivelano l’andamento della posa dei pannelli siolanti. 

Oltre al danno estetico questa patologia può degenerare rapidamente in danno funzionale aprendo un varco per infiltrazioni o ristagni d’acqua. Solitamente è causato dal ritiro essiccativo dei materiali o da un rivestimento di finitura troppo rigido, o applicato con rasante cementizio non ancora stagionato, o applicato con esposizione solare diretta, o su supporti molto caldi, o in spessore eccessivo. 

Soluzioni: (Idrolavaggio) + Fondo riempitivo elastico + Rivestimento plastico di finitura elastomerico igienizzante  

FESSURAZIONI (NON STRUTTURALI)

Le crepe superficiali nel cappotto termico possono essere causati da errori di progettazione o di posa, ma anche da materiali di scarsa qualità. 

Soluzioni proposte per rasatura armata di spessore insufficiente o spazi “stuccati” o rete mal posizionata o rete non sovrapposta o colore troppo scuro del rivestimento di finitura: Rimozione parti non coese + Idrolavaggio + Fissativo consolidante  + Rasatura armata cementizia alleggerita + Fondo igienizzante + Rivestimento plastico di finitura traspirante igienizzante (Nota: il trattamento non potrà risolvere il ponte termico) 

Soluzioni proposte per mancato/errato posizionamento di “fazzoletti” di rete: Rimozione parti non coese + Idrolavaggio + Sigillante acrilico elastico +  Rinforzi (“fazzoletti”) di rete + Rasatura armata cementizia alleggerita + Fondo igienizzante +Rivestimento plastico di finitura traspirante igienizzante.

Soluzione proposta per mancato posizionamento dei nastri di guarnizione:  Rimozione parti non coese + leggera apertura della fessura/giuntura + Nastro di guarnizione sigillante precompresso  +  Sigillante acrilico elastico + Fondo riempitivo elastico  + Rivestimento plastico di finitura elastomerico igienizzante 

Soluzioni proposte per eccessivo spessore di rasante cementizio (fessure localizzate e di lieve entità): (Idrolavaggio) +  Sigillante acrilico elastico + Fondo riempitivo elastico  + Rivestimento plastico di finitura elastomerico igienizzante 

Soluzioni proposte per eccessivo spessore di rasante cementizio (fessure diffuse e di ingente entità): Rimozione parti non coese + Idrolavaggio +  Sigillante acrilico elastico +Rasatura armata cementizia alleggerita + Fondo igienizzante + Rivestimento plastico di finitura traspirante igienizzante 

DISTACCHI STRATI SUPERFICIALI

I distacchi dello strato di finitura di un cappotto possono essere causati da acqua che penetra. gelo, infiltrazioni, applicazione in condizioni non idonee,ecc.

Ciò accade perché gli sforzi di trazione differenziali cui sono sottoposti i pannelli non vengono ben assorbiti dalla rete di armatura, causa insufficiente strato di rasatura di fondo che dovrebbe inglobare l’armatura, o mancata collaborazione tra rete e finitura superficiale. 

Soluzioni proposte (se necessaria rimozione parziale dello strato di finitura):  Rimozione parti non coese + Idrolavaggio + Fissativo consolidante  + Rivestimento plastico di finitura elastomerico igienizzante (utilizzato per rendere planari le superfici rimosse) + Fondo riempitivo elastico  + Rivestimento plastico di finitura elastomerico igienizzante

Soluzioni proposte (se necessaria rimozione totale degli strati armato e di finitura):  Rimozione parti non coese + Pulizia a secco + Rasatura armata elastica + Rivestimento plastico di finitura elastomerico igienizzante   

Soluzioni proposte (se necessaria rimozione totale dello strato di finitura):  Rimozione parti non coese + Idrolavaggio + Fissativo consolidante  + Fondo riempitivo elastico  + Rivestimento plastico di finitura elastomerico igienizzante 

ASSENZA DI PLANARITA’

Quando la superficie del cappotto termico non si presenta liscia, solitamente gli errori sono da ricercare in fase di posa dell’isolante, posa dei tasselli o posa del collante.

Soluzioni proposte: Idrolavaggio + Rasatura armata cementizia alleggerita + Fondo igienizzante + Rivestimento plastico di finitura traspirante igienizzante  

ROTTURE ACCIDENTALI

Possono verificarsi a causa di urti occasionali in aree della facciata particolarmente esposte come le zoccolature o gli spigoli del basamento. Può essere buona pratica separare la zona di zoccolatura da quella in elevazione. In questo modo l’eventuale intervento manutentivo può essere realizzato esclusivamente su dette parti, senza interessare l’intero sistema. 

Soluzioni proposte nel caso di rotture di grandi porzioni: rimuovere completamente il vecchio sistema nella parte interessata + preparare adeguatamente il supporto +  Incollaggio nuovi pannelli isolanti  + Tassellatura su nuovi pannelli isolanti  + eventuali accessori (profili, nastri di guarnizione, “fazzoletti” di rete, …) + Rasante alleggerito applicabile ad alto spessore (livellando le superfici) +  Rasatura armata cementizia + Fondo igienizzante + Rivestimento plastico di finitura traspirante igienizzante   

PERFORAMENTO DA GRANDINE

A seconda della violenza, le grandinate possono sia scalfire superficialmente, sia creare dei veri e propri buchi arrivando a sbriciolare il rasante cementizio o addirittura a rompere la rete di armatura sottostante. Il sempre più frequente accadimento di eventi calamitosi come la grandine, suggerisce di mettere in atto significativi sistemi di prevenzione; a tal proposito, è possibile ripristinare/realizzare cappotti con sistemi ad alta resistenza all’impatto, in grado di resistere a grandine della dimensione anche di una palla da tennis. 

Soluzioni proposte: Rimozione parti non coese + Pulizia a secco + 4.5+ Rivestimento plastico di finitura elastomerico igienizzante  (riempimento fessure e livellamento superfici) + Fondo riempitivo elastico  + Rivestimento plastico di finitura elastomerico igienizzante 

ISOLAMENTO INSUFFICIENTE

Quando l’isolante risulta sottodimensionato rispetto agli attuali standard energetici si possono verificare fenomeni di condense, muffe, scarso comfort e consumi elevati.

Soluzioni proposte: preparare adeguatamente il supporto + Raddoppio del cappotto   

INFILTRAZIONI DAI RACCORDI

Ristagni d’acqua possono avvenire in corrispondenza di zone di raccordo tra materiali differenti e se non trattati possono provocare rigonfiamenti e bollature.

Soluzioni proposte: Rimozione parti non coese  + leggera apertura della fessura/giuntura + Nastro di guarnizione sigillante precompresso  +  Sigillante acrilico elastico+ Fondo riempitivo elastico  + Rivestimento plastico di finitura elastomerico igienizzante  

ASSORBIMENTO SUPERFICIALE DELLA FINITURA

Anche in questo caso risulta inizialmente di natura estetica ma può trasformarsi in un problema strutturale con conseguenze quali: la riduzione della capacità isolante, la formazione di efflorescenze, rigonfiamento dell’isolante, la comparsa di muffe o alghe.

Soluzioni proposte: Idrolavaggio + Fissativo igienizzante  + Pittura igienizzante

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