La produzione di Acciaio e calcestruzzo è responsabile del 15% delle emissioni globali di CO2
Secondo una ricerca condotta su un campione di 250 aziende provenienti da 42 Paesi ed appartenenti a 21 differenti settori industriali, la metà delle imprese globali sarebbe disposta a pagare di più per essere certa di utilizzare calcestruzzo ed acciaio a basse emissioni.
Considerando che la produzione di questi due materiali è responsabile del 15% delle emissioni globali, il risultato del report incoraggia i produttori evidenziando il potenziale per un aumento della domanda ed un’adozione più ampia.
Si all’acciaio a basse emissioni se si dimezza la CO2
Realizzato da Climate Group e Ramboll e presentato in questi giorni alla Climate Week di New York City, il rapporto “The Steel and Concrete Transformation: 2024 market outlook on lower emission steel and concrete” prova a valutare l’attitudine di aziende, sviluppatori, produttori e utility, ad incorporare acciaio e calcestruzzo a basse emissioni nelle loro operazioni. Il report inoltre mette in evidenza quali siano gli ostacoli che ne limitano la diffusione e, soprattutto, a livello economico quanto questa scelta potrebbe incidere sui budget aziendali.
Dallo studio emerge che:
- il 45% delle aziende intervistate sarebbe disposta a pagare un premio aggiuntivo per ottenere un acciaio con emissioni ridotte almeno del 25% ed oltre.
- Mentre il 57% delle imprese sarebbe disposto a farlo solo se la riduzione di CO2 assicurata fosse almeno superiore al 50%.
Per il calcestruzzo le percentuali degli intervistati scendono rispettivamente al:
- 40% (riduzione CO2 > del 25%),
- ed al 49% (riduzione CO2 > al 50%).
La capacità di pagare varia invece a seconda dei settori e dell’area geografica, rispetto a un anno fa il 52% degli intervistati aveva una maggiore disponibilità a farlo, mentre il 34% non ha segnalato alcun cambiamento nella propria posizione.
Per le aziende la Transizione green è inevitabile
Dal rapporto di Ramboll emerge un altro dato di grande valore: per le aziende globali, la transizione green è ormai inevitabile, di conseguenza ci si aspetta un cambiamento radicale anche nel settore delle costruzioni.
Il 78% degli intervistati si aspetta che calcestruzzo e acciaio a basse emissioni saranno materiali standard per nuovi prodotti o progetti entro il prossimo decennio.
Di conseguenza anche le normative più recenti spingeranno il mercato in questa direzione.
I principali ostacoli da superare: ignoranza, conservatorismo e costo
Ma qual è l’ostacolo che limita la diffusione odierna di queste tecnologie green? Secondo gli intervistati l’adozione su larga scala è limitata principalmente:
- dal costo (84%) di queste soluzioni,
- segue il conservatorismo del settore (37%),
- e la mancanza di formazione e conoscenza (33%).
Non basta però un’azione coraggiosa, a giocare un ruolo decisivo dovranno essere i Governi, istituendo leve finanziarie adeguate. Gli intervistati, su questo punto hanno le idee chiare:
- per il 69% la soluzione migliori comporta l’introduzione di incentivi fiscali, i crediti ed i sussidi;
- il 50% ha invece indicato i prezzi del carbonio;
- il 43% individua come soluzione l’impiego di standard minimi di prodotto o limiti di carbonio incorporati;
- il 34% sceglie le politiche sull’energia pulita;
- il 34% le iniziative di circolarità;
- il 31% i codici di edilizia green.
Senza soluzioni normative ed incentivi di questo tipo, sarà improbabile una rapida diffusione di calcestruzzo ed acciaio a basse emissioni.
Scarica il rapporto completo “The Steel and Concrete Transformation – 2024 market outlook on lower emission steel and concrete” di Ramboll.