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L’Effetto farfalla del Grand Theatre di Wuxi

Wuxi Grand Theatre-PES Architects_copiright: Jussi Tiainen

Nel 2008 il team di architetti finlandesi della PES Architects, vinse il concorso internazionale per la progettazione del nuovo Wuxi Grand Theatre, introducendo per la prima volta in Cina un concetto del tutto estraneo al Paese asiatico, ma da sempre sostenuto ed applicato in Finlandia, paese d’origine del team di architetti.

Si tratta del “Design Thinking“, un diverso approccio alla progettazione, che identifica nell’architetto la figura di riferimento per tutte le fasi della costruzione e dell’ideazione degli edifici, a partire dalla prima idea del committente fino ad arrivare all’interior design. E’ lo stesso architetto Pekka Salminen, responsabile della PES Architescts, a sottolineare che solo attraverso un approccio di questo tipo è possibile capire il progetto nella sua globalità, risolvendo gli eventuali conflitti che si presentano durante la progettazione, per arrivare ad obiettivi di sostenibilità altrimenti impossibili da raggiungere.

Con queste premesse lo studio della PES-Architects ha realizzato un progetto che anche per la sua collocazione geografica, è in grado di rivaleggiare con la celebre Opera House di Sydney. I 78.000 mq del nuovo teatro sono infatti costruiti sulla penisola artificiale del lago Taihu, che bagna a città di Wuxi, trasformando profondamente lo skyline della città. Come una grande scultura che caratterizza il paesaggio, il Wuxi Grand Theatre sembra ricordare l’immagine di una farfalla, estendendo le sue gigantesche “ali” di copertura oltre il perimetro dell’edificio sia per proteggere le facciate vetrate dalla luce diretta del sole, sia per richiamare l’attenzione dei visitatori. E’ l’acciaio il materiale principale della copertura che ricopre l’intero edificio con le sue otto grandi ali, punteggiate da una numerosa serie di luci al LED che consentono di cambiare colore alla struttura nel massimo rispetto dell’efficienza energetica.

E’ comunque la l’illuminazione naturale a disegnare le forme degli ambienti interni del teatro, grazie ai punti luce “ritagliati” all’interno della copertura in punti strategici, per permettere l’ingresso dei raggi luminosi diffusi senza tuttavia apporto di calore. La “foresta” di 50 snelle colonne che disegnano l’atrio d’ingresso permettono di accedere ai vari ambienti del teatro dove la tradizione cinese si mescola con quella finlandese lasciando ampio spazio alla sostenibilità dei materiali, esclusivamente naturali.

E’ il bambù a disegnare le pareti interne, realizzato attraverso la moderna tecnologia industriale cinese e permettendo nello stesso tempo di raggiungere risultati acustici di grande importanza. La natura finlandese è invece racchiusa nel mosaico composto dai 20.000 mattoni di vetro appositamente progettati per ricoprire la parete curva dell’auditorium.

L’efficienza della struttura, la sostenibilità tecnologica, l’impiego di materiali naturali e la sapiente progettazione “passiva” della struttura, hanno permesso al Wuxi Grand Theatre di diventare da subito un importante simbolo per la città e per l’intero Paese, contribuendo attivamente alla promozione di un’architettura che coniughi qualità estetica e sostenibilità ambientali.

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