Definirli grattacieli è forse riduttivo, anche perchè da diverso tempo, sembrano essersi trasformati in una vera e propria sfida “all’ultimo edificio” sull’ideazione e, perchè no, anche realizzazione di complessi monumenti dedicati alla sostenibilità. Di sicuro queste creazioni sono affascinanti e scendendo a fondo nei criteri progettuali che stanno alla base dell’idea originale, ci si accorge che posano su valide fondamenta ed interessanti studi. I problemi da risolvere legati alla situazione contemporanea della progettazione sono purtroppo sotto gli occhi di tutti: utilizzo del territorio incondizionato, vivibilità delle città scarsa, inquinamento ambientale elevato, consumi energetici da ridurre e valori di efficienza energetica da rivoluzionare. Così, le soluzioni proposte attraverso gli Eco-grattacieli, racchiudono in loro diverse potenziali strade da percorrere per porre rimedio a questi problemi, non tralasciando ovviamente, l’aspetto funzionale e l’impatto sul contesto delle costruzioni. Nonostante l’investimento iniziale per la realizzazione di architetture eco-friendly sia leggermente più alto rispetto alle costruzioni tradizionali (circa 5%), questa spesa viene ampiamente ripagata dai guadagni successivi ricavati dall’edificio, nella riduzione dei costi energetici, che arrivano anche a tagliare le spese oltre il 50%.
I progetti più visionari, ovviamente sono ancora legati al semplice concept, ma il numero di edifici in fase di realizzazione è in continuo aumento. Di seguito alcune degli EcoSkyscraper fino ad oggi progettati che, per il momento, restano unicamente proposte.
10MW Skyscraper Dubai
Concepito per la modernissima città di Dubai, la torre è stata progettata per produrre 10 volte di più dell’energia necessaria, risparmiando, si stima circa 360.000 MWh in 20 anni. Oltre ad essere dotato di una turbina eolica da 5MW, i 1600 specchi montati sulla facciata sud creeranno un innovativo sistema solare a concentrazione da 3MW che trasferirà la luce ad un ricevitore unico, producendo energia per una vasta area di Dubai. Progettato dallo studio Studied Impact, la torre avrebbe una superficie di 130.000mq e sarebbe in grado di produrre 20.000MWh l’anno.
hO2+ Water Scraper
A differenza dei tradizionali grattacieli, sviluppati in altezza, il Water-Scraper si sviluppa sott’acqua. Questo grattacielo si trasforma in una vera e propria città galleggiante autosufficiente, oltre che nell’aspetto energetico, anche per l’approvvigionamento del cibo. IL progettista è il malese Sarly Adre Bin Sarkum che ha immaginato una produzione energetica mediante il movimento delle onde, del vento, nonchè del potere solare, senza i limiti di ombreggiamento tipici nella città. Grazie a delle vere e proprie isole flottanti collegate alla struttura, il hO2+ si caricherebbe mediante l’energia cinetica prodotta; mentre per le risorse alimentari, si affida all’unica zona fuori dall’acqua, coltivata a foresta e disponibile per l’allevamento e la produzione delle materie prime.
Dragonfly di New York
Lo stesso nome esprime tutta la visionaria immaginazione contenuta in questo grattacielo, che vorrebbe essere sviluppato a New York. La funzionalità di questo edificio sarebbe comparabile a quello di una fattoria, dove per i suoi 132 piani, verrebbero posizionati 28 diversi campi agricoli, per la produzione di frutta, verdura e latticini. Una doppia pelle consentirebbe di assorbire i raggi solari, accumulando aria calda per i periodi invernali. Il sistema è autosufficiente al 100%, sia per la raccolta dell’acqua piovana, grazie ai giardini verticali esterni, sia per la produzione elettrica, generata da due turbine eoliche, dai numerosi pannelli solari disposti lungo le facciate e dall’impianto fotovoltaico. Il progettista è Vincent Callebaut non estraneo a questo genere di proposte, avendo già proposto numerosi progetti estremamente fantasiosi come l’isola flottante Lilypad per una Terra interamente coperta d’acqua.
Ma dalla fantasia esclusiva dell’ultimo decennio, si è passati da qualche anno alla realtà, iniziando davvero a realizzare e costruire Eco grattacieli sostenibili.
Il COR Tower di Miami
Progettato dall’architetto Chad Oppenheim, Buro Happold e Ysreal Seinuk, il COR Tower building è una torre di 122 metri su 25 piani, destinato a centri commerciali, uffici ed appartamenti privati, che verrà completato verso la fine del 2012. Costato circa 40 milioni di dollari, il COR Tower, ospita sulla sommità delle sue facciate diverse turbine eoliche, in grado di sfruttare anche il minimo quantitativo d’aria per trasformarlo in energia. Anche il sole è un elemento fondamentale in questo edificio dotato di pannelli fotovoltaici per la produzione energetica e pannelli solari per l’acqua calda, nonchè di un isolamento termico estremamente efficiente, supportato dalla doppia pelle della facciata che contribuisce all’ombreggiamento degli ambienti interni. Tutti i pavimenti sono realizzati in piastrelle di vetro riciclato e tutti i rivestimenti sono in bambù.
Pearl River Tower a Hong Kong
Sorgerà nella città di Guangzhou a 180 km da Hong Kong e sarà destinata alla società Cinese National Tobacco. Progettato dal famoso studio statunitense SOM (Skidmore, Owings & Merrill) la Pearl River Tower sarà completato per la fine del 2011 e sfrutterà al massimo le energie rinnovabili. La morfologia costruttiva dell’edificio esprime in se tutta l’innovazione: grazie ad alcune fessure presenti sulla facciata, le correnti d’aria vengono incanalate in apposite turbine eoliche, che produrranno energia per il riscaldamento, per il condizionamento e per la ventilazione. L’orientamento della torre è stato scelto apposta per catturare tutta la luce solare del giorno, destinandola ai numerosi pannelli fotovoltaici ed agli ambienti interni che, grazie all’involucro isolante a doppia pelle, beneficeranno della luce naturale, senza subire sbalzi di temperatura. A pochi mesi dalla sua ultimazione, questo grattacielo è già considerato uno dei più efficienti al mondo.
Fusionopolis a Singapore
Fusionopolis, 15 piani di efficienza ed alta qualità. Oltre ad essere uno degli edifici più grandi di Singapore, quetsa architettura tenta di spezzare il grigiore delle trafficate strade della città come un’isola verde. Ogni piano infatti sarà dotato di terrazze giardino, che aiuteranno l’edificio a mantenere una temperatura corretta negli ambienti interni tramite il raffreddamento passivo, affiancato da un elevato isolamento dell’involucro. Questo ecosistema urbano, concepito da Ken Yeang, in una zona tutt’altro che favorevole, è concepito per essere autonomo in tutte le sue parti, soprattutto per quel che riguarda il drenaggio ed il recupero delle acque piovane, necessarie sia per mantenere florida la vegetazione che lo compone, sia per ridurre i consumi. Il concetto di architettura sostenibile verde di Fusinopolis è poi stato esteso all’intero isolato, creando un corridoio verde che attraversa il quartiere e facilita gli spostamenti sia rendendoli più sicuri e, soprattutto, rendendoli più puliti.
Bosco Verticale a Milano
Anche l’italia cerca di farsi spazio in questo vasto panorame, con la proposta del Bosco Verticale dell’architetto Stefano Boeri, per il nuovo quartiere eco-friendly in costruzione, nella città di Milano. Questo edificio sarà una vera e propria foresta verticale, dove per ogni piano saranno inserite numerose essenze vegetali anche di grandi dimensioni, indispensabili per ridurre i livelli di Co2 nella città e per generare una vivibilità interna di qualità. La presenza delle specie arboree a ridosso delle facciate funge anche da protezione per l’irradiazione solare diretta, rendendo gli ambienti interni luminosi, ma non troppo caldi. Al termine della costruzione, l’edificio dovrebbe essere in grado di abbassare molto i livelli di energia necessaria richiesti dalle costruzioni tradizionali dello stesso tipo, favorendo una trasformazione dell’ambiente urbano circostante ed un miglioramento del microclima interno.