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L’altra faccia della ceramica

Integrazione del fotovoltaico in architettura, isolamento termico e qualità estetica grazie alle sperimentazioni tecnologiche sulle ceramiche fotovoltaiche per edifici sempre più "smart"

(Rinnovabili.it) – L’innovazione arriva dal distretto ceramico dell’Emilia Romagna dove un team composto da 12 partner nazionali e regionali assieme ai ricercatori della Piattaforma Costruzioni della Rete Alta Tecnolgia dell’Emilia-Romagna, hanno realizzato il prototipo della prima piastrella ceramica “smart” con fotovoltaico integrato. Il nuovo prodotto si chiama BIPV, Building Integrated PhotoVoltaics e per le sue incredibili caratteristiche innovative, si è classificato primo nel bando del Ministero dello Sviluppo Economico Industria 2015 nel settore dell’Efficienza Energetica, le cui ricerche si svilupperanno nell’arco di tre anni prima di arrivare alla messa a punto dei prodotti finiti per la realizzazione di involucri edilizi fotovoltaici e sostenibili.

Il programma BIPV porterà alla realizzazione di unità di rivestimento che integreranno alla tradizonale funzione di rivestimento propria delle mattonelle, di piastrelle o di tegole, la componente fotovoltaica, dimezzando i costi totali circa della metà. Da diverso tempo il settore ceramico a livello internazionale sta sviluppando sistemi di produzione che portino a ridurre notevolmente il peso degli edifici e degli stessi materiali sull’ambiente, approfondendo le tematiche legate al riciclo di piastrelle e ceramiche successive alle opere di demolizione e mettendo a punto un ciclo di vita a ridotto impatto. Con i nuovi prototipi di BIPV si completa il rapporto attuale tra materiali e architettura.

La ceramica fotovoltaica

Lo scopo del progetto BIPV è quello di ottenere due tipologie di prodotti, a partire dalla stessa base di gres porcellanato per arrivare a due risultati distinti. Nel primo caso al materiale base verrà applicato un film sottile in silicio amorfo che consentirà alla piastrella di beneficiare della produzione fotovoltaica già sperimentata e brevettata principalmente con le tegole fotovoltaiche. La seconda ricerca invece consentirà di sperimentare un nuovo materiale, un film sottile di CIGS composto da rame, indio, gallio e selenio, integrato alla superficie che permetterà di sperimentare e monitorare questa nuova tecnologia integrata altrettanto promettente.

La produzione della prima linea pilota dovrebbe avvenire entro settembre di quest’anno, quando le competenze saranno tali da permettere la fornitura dei servizi fotovoltaici senza rinuncie nelle prestazioni architettoniche e tecniche.

Nella prima fase di produzione i costi dei prodotti BIPV saranno superiori ai sistemi tradizionali, per questo motivo si stanno già elaborando strategie per il finanziamento, comunitario o nazionale, a coloro che decideranno di servirsi di questa tecnologia, indubbiamente vantaggiosa per la sua capacità di integrarsi armonicamente all’involucro edilizio, producendo energia, isolando l’edificio e riducendo il suo impatto sull’ambiente.