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L’abitare contemporaneo secondo i vincitori di Instant House

(Rinnovabili.it) – Sono stati annunciati i vincitori del Concorso “Instant House Temporary Housing“, organizzato da FederlegnoArredo in collaborazione con il Politecnico di Milano, per la progettazione di strutture residenziale innovative che possano rispondere alle esigenze di temporaneità e mobilità dei “city-user” contemporanei, partendo dal presupposto della sostenibilità.

Il concorso, rivolto a neolaureati e studenti italiani e stranieri delle facoltà di architettura, ingegneria e industrial design, ha visto una notevole partecipazione internazionale, arrivando a proporre originali soluzioni abitative indirizzate a coloro che vivono la città in maniera non continuativa, e generando nello stesso tempo un valore aggiunto per la comunità. Oltre all’aspetto sociale, un altro requisito importante da tenere in considerazione per la progettazione delle Instant House sono i materiali da costruzione, di facile reperibilità ed assemblaggio, a basso costo e soprattutto con specifiche tecnologiche ed ecologiche.

Il Primo premio è andato al progetto di Andrea Di Marino della Facoltà di Architettura Luigi Vanvitelli di Aversa che ha concepito una struttura lineare realizzata come aggregato di singole abitazioni di piccole dimensioni, tenute assieme dalla “promenade” centrale, un elemento ligneo che attraversa l’intera struttura fornendo nello stesso tempo energia all’edificio. Oltre a trasformare in maniera originale il concetto di abitare, il progetto è stato premiato per la capacità di integrazione nel contesto creando un legame tra i vari brano di città e le piccole abitazioni efficienti che compongono la struttura.

Al Secondo posto si è invece posizionato il progetto di Julia Jordan e Margitta Wagner della University of applied sciences Wurzburg-Schweinfurt (Germania), che ha fatto del verde urbano la parola d’ordine del progetto. Completamente ribaltato rispetto al tradizionale rapporto verde-edificio, la struttura ed i grandi spazi del progetto si trasformano in una sorta di parco interno dove, come affermato dagli stessi giurati, “l’idea del grande vuoto filtrato indica un’interessante strategia a livello della sostenibilità”.

Il Terzo Premio è stato assegnato a Linfan Liu (The State University of New York at Buffalo) e  Gregory Serweta (Cornell University) che ha saputo trasformare una piazza cittadina, in un volume abitabile, integrando tra loro spazi pubblici e privati in una miscela di materiali ed elementi del tutto innovativi, che aggiungono al valore dell’abitare sostenibile, un valore sociale.

Oltre ai 3 vincitori, 4 menzioni speciali riservate rispettivamente ad un progetto proveniente dal Portogallo che ha saputo trasformare la modularità in un sistema costruttivo sostenibile; da New York che esalta le prestazione della megastruttura in legno lamellare; e due progetti italiani che propongono rispettivamente l’esaltazione dei grandi spazi sociale urbani e l’importanza dell’integrazione della sostenibilità nella vita privata e pubblica.

I progetti vincitori e quelli selezionati per la menzione d’onore verranno esposti durante la prossima edizione di MADE Expo, in programma dal 17 al 20 ottobre alla Fiera di Milano Rho.

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