Quando il famoso “picco del petrolio” sarà davvero raggiunto (se questo non fosse già accaduto), come trasformeremo le infinite aree industriali destinate allo stoccaggio dell’oro nero e cosa ne faremo degli innumerevoli silos che oggi contengono petrolio o GPL? Secondo gli architetti della PinkCloud.Dk una soluzione potrebbe essere quella di recuperarli e convertirli in abitazioni. Proprio sfruttando il principio del riciclo dell’esistente per farne qualcosa di nuovo, il team di progettazione individua nella Oil Silo Home, l’abitazione post-moderna che potrebbe un giorno caratterizzare il nostro paesaggio.
Autoportante e strutturalmente stabile, questo nuovo modello abitativo sarebbe facile da smontare e rimontare altrove, affiancando alla prefabbricazione, la possibilità di renderlo disponibile per la produzione di massa, a costi bassissimi e soddisfando prestazioni energetiche elevate.
DALL’ORO NERO ALL’ORO VERDE
Dove prima c’era il petrolio, domani potrebbe esserci una fiorente comunità, composta da Silo Home esclusivamente alimentate ad energia verde, pannelli solari, pale eoliche, mulini ad acqua, il tutto inserito in un contesto verde, tecnologicamente avanzato, dove la qualità della vita dei cittadini dovrebbe poter essere al primo posto. Un futuro roseo quello immaginato dai progettisti delle Oil Silo Home, che vorrebbero trasferire un messaggio importante per il futuro.
Un involucro aerodinamico
Costruito per soddisfare gli standard industriali, il silo è studiato per essere pressurizzato e perfettamente impermeabile. La forma sferica inoltre si presta perfettamente all’inserimento di pannelli fotovoltaici sulla superficie, captando il quantitativo massimo di luce solare a qualunque orientamento ed esposizione. Lo stesso principio è valido per il solare termico, trasformando la casa in un elemento autosufficiente sia per la richiesta energetica che per l’acqua calda sanitaria. La particolare forma aerodinamica delle Oil Silo Home ed il fatto di essere sollevate da terra sarebbero caratteristiche fondamentali per favorire la ventilazione passiva e la distribuzione uniforme del calore.
Ovviamente prima di trasformalo in un’abitazione il silo dovrebbe essere adeguatamente ripulito per rendere atossici gli spazi occupati in precedenza dal petrolio o dal gas. Per fare ciò, i progettisti hanno elaborato un particolare processo che, servendosi dei microrganismi del suolo, si nutre delle sostanze nocive lasciando all’interno dei silos esclusivamente componenti innocue.
Una casa Carbon Neutral, che produce più energia di quella che consuma e al contempo contribuisce a ridurre il consumo energetico eliminando il problema della dismissione dei silos. Le vecchie raffinerie si trasformerebbero in mega impianti solari che producono energia pulita, riqualificando le aree industriali in zone residenziali immerse nel verde. Componente imprescindibile delle passive house, non poteva mancare anche il tetto giardino, rappresentato in questo caso da una terrazza disposta in copertura, accessibile da tutti gli occupanti della casa.
La condivisione delle risorse
Dalla raffineria al quartiere, gli agglomerati di Silo Home produrrebbe energia puntuale per trasferirla alla rete della comunità, mantenendo in questo modo livelli di efficienza energetica molto elevati, sufficienti a soddisfare le esigenze di tutti gli abitanti in quanto ad acqua, elettricità e aria pulita. Una vera e propria smart grid locale che minimizza gli sprechi ed ottimizza le risorse, per ridurre ulteriormente l’impatto dell’uomo sull’ambiente.
Nulla è lasciato al caso nel progetto delle Oil Silo Home, quasi a voler dimostrare la possibilità di intervenire subito, senza aspettare di arrivare all’esaurimento delle fonti fossili, ma agendo ora. La componente del riciclo rimane un elemento molto forte nel progetto ed essendo l’elemento di partenza un silos industriale, la resistenza del materiale strutturale di base è assicurata, minimizzando in questo modo i costi per la manutenzione. Sempre stando alle stime dei progettisti, il costo per un re-styling di un vecchio silo, dovrebbe essere nettamente inferiore al costo di costruzione di una casa tradizionale ex novo, riducendo il prezzo di vendita ed aprendo il mercato anche alle famiglie meno abbienti.
Immaginandole con la coscienza attuale, le Comunity Silo Home, appaiono forse eccessivamente futuristiche, facilmente assimilabili ai visionari disegni del famoso team Archigram, e sicuramente al quanto differenti dalla tradizione costruttiva a cui ci siamo abituati; tuttavia esempi di riciclo industriale o di riqualificazione di vecchie fabbriche sono già oggi all’ordine del giorno, con esiti anche molto positivi.
Non resta che attendere il giorno in cui effettivamente le risorse fossili finiranno e sarà indispensabile guardare altrove, con la speranza di non lasciarci cogliere impreparati da un avvenimento ampiamente preannunciato, sapendo scegliere il futuro migliore.