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La tecnologia al servizio del cittadino: le 25 migliori città

Pronta la seconda edizione del report sulle città mondiali che meglio hanno saputo interpretare l'innovazione tecnologica per il miglioramento della qualità della vita in città. Singapore, Seoul e Stoccolama al vertice.

(Rinnovabili.it) – Se poteste decidere in quale città trasferirvi, quali sarebbero i fattori che vi porterebbero a scegliere tra le infinite possibilità? Considerando l’attuale condizione globale, molto probabilmente la vivibilità della città sarebbe una delle prime voci nella vostra classifica. Per aiutarci in questa impegnativa scelta, l’azienda Ericsson insieme a Arthur D. Little, società di ricerca e consulenza tecnologica, ha pubblicato anche quest’anno  il Networked Society City Index, ovvero la classifica delle città di tutto il mondo, maggiormente attive nell’applicazione dell’indice ICT (Information and Communication Technologies), ovvero le tecnologie di informazione e comunicazione che le città mettono a disposizione per le trasformazioni sociali, ambientali ed economici. In totale le città selezionate per questa seconda edizione del Report Ericsson sono 25, dove le prime tre posizioni sono occupate da Seoul, Singapore e Stoccolma, città che maggiormente hanno saputo interpretare le esigenze dei cittadini applicando l’ICT a sanità pubblica, efficienza energetica, istruzione, economie ed ambiente.

Entrando nello specifico la città di Seoul ad esempio ha saputo potenziare la sua rete tecnologica hi-tech a favore della protezione ambientale, mentre Singapore, la prima in classifica, ha stanziato numerosi fondi e realizzato diversi progetti per la gestione della congestione del traffico, puntando molto sulla riduzione di CO2 per migliorare la salute dei cittadini. Osservando la classifica emergono poi diverse città appartenenti all’area BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) con particolare attenzione a San Paolo (Brasile) e Delhi, metropoli in crescita dal punto di vista delle tecnologie per l’ambiente, che fino a poco tempo fa appartenevano ad una categoria tutt’altro che positiva.

“E’ indispensabile soddisfare per primi i bisogni fondamentali dell’uomo, per poter spostare poi l’attenzione per esempio verso uno stile di vita più equilibrato, una scena culturale ricca, la qualità dei trasporti, agevolazioni nelle transazioni, salute e appagamento in termini di livello di istruzione e pulizia dell’ambiente urbano”, dichiara Erik Almqvist, direttore di Arthur D. Little.

Dall’analisi condotta in questo Report è chiaro come l’effetto della tecnologia, della comunicazione e dell’attenzione a favore dei cittadini, si rifletta sulla qualità della vita, in particolare sul monitoraggio delle condizioni di crescita della città e del contenimento dei consumi energetici urbani: smart grid, domotica interna, traffic control, tecnologia dei materiali, bioedilizia e bioarchitettura, sono le pariole chiave del futuro.

L’indice ICT ed il Report elaborato da questi due importanti enti di ricerca, vuol essere uno stimolo al dialogo ed al confronto, orientato ad un miglioramento futuro della vivibilità delle città, attraverso la creazione di una rete “intelligente” di sevizi, la diminuzione del livello d’inquinamento e la realizzazione di architetture sostenibili.