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Kengo Kuma sfida freddo e consumi con la casa in plastica riciclata

(Rinnovabili.it) – Se una buona percentuale degli sprechi energetici delle nostre abitazioni derivano dai consumi elettrici per l’illuminazione e per il riscaldamento, l’insolita proposta dell’architetto giapponese Kengo Kuma e del suo team, servirà ad instaurare un interessante dibattito. L’esperimento è stato condotto nella città di Hokkaidō, Giappone, testando contemporaneamente la resistenza della struttura al freddo clima giapponese.

La Meme Meadows Experimental House prende ispirazione dalle costruzioni indigene “Chise” del popolo Ainu, costruite con materiali naturali e rivestite anche a livello del pavimento unicamente con fogliame o bambù, al cui interno resta perennemente acceso un focolare che illumina e riscalda l’ambiente. La parola “Chise” viene tradotta letteralmente come “casa della terra”, traendo direttamente dal terreno sottostante il calore necessario a riscaldarsi.

La casa sperimentale di Kengo Kuma è stata costruita attorno ad un telaio strutturale in legno di larice, il cui involucro è realizzato con spessi pannelli isolanti in poliestere riciclato (PET), racchiusi tra uno strato esterno di rivestimento in policarbonato ed uno strato interno in fibra di vetro.

 

Per ottenere la massima trasparenza delle superfici opache, consentendo alla luce naturale di filtrare nell’edificio attraverso l’involucro stesso, lo strato isolante è realizzato grazie al riciclo della plastica utilizzata per produrre le bottiglie, trasformando così la casa in una scatola semi-trasparente.

All’interno della Meme Meadows Experimental House non ci sono lampade o punti luce, è la luce del sole a scandire la giornata, immaginando perciò una vita in sincronia con il ritmo della natura. Il centro dell’abitazione è occupato dal camino, mentre il pavimento in tessuto poggia direttamente sul terreno, per captarne il calore. Al momento si tratta ovviamente di un prototipo all’interno del quale è stato allestito il laboratori tecnologico di sperimentazione ambientale, realizzato in collaborazione con il Tomonari Yashiro Laboratory dell’Institute of Industrial Science dell’Università di Tokyo.

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